L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla sconfitta contro il Cittadella che ha dato il via alla crisi del Palermo.
Il diluvio di fischi che accompagna il Palermo negli spogliatoi, con aggiunta di contestazione di un nutrito gruppo di tifosi nel dopo gara, certifica una crisi che adesso non può essere ignorata a nessun livello, società compresa. Tre ko nelle ultime 4 gare, terza sconfitta al Barbera da inizio stagione, un’altra brutta partita con in più un finale disarmante: squadra vistosamente sulle gambe, confusa e spaventata, il gol del Cittadella nell’aria, puntualmente arrivato all’8′ minuto di recupero quando il cross di Carissoni pescava lo stacco di Pandolfi, che già 3 anni fa aveva punito nello stesso modo i rosanero quando giocava nella Turris in C (0-1 nel 20/21). La sosta per riflettere. Corini era in tribuna, squalificato, avrà visto anche lui sciogliersi alcune delle certezze che voleva ricostruire. Ha provato a proporre una squadra più attenta, confermando Coulibaly a ridosso delle punte, per un tempo si è visto anche qualche (leggero) progresso nella ricerca della manovra. Ma a fine gara Kastrati di fatto non avrà compiuto nessuna parata e l’unico rammarico è il colpo di testa di Coulibaly da pochi passi finito alto a fine 1° tempo.
Per dosare energie il tecnico ha ridato fiducia a Insigne e Di Mariano ma con scarso risultato; la paurosa flessione del 2° tempo, fisica e di idee, non si può spiegare solo con il turno infrasettimanale di qualche giorno fa. Dopo l’avvio incoraggiante (il Palermo è ancora 3° in classifica!) la squadra è implosa e la situazione adesso si è fatta pesante sul piano ambientale soprattutto per la serenità dell’allenatore, contestato e sfiduciato non dal club, che però lo lascia sempre solo a rappresentare il progetto, ma da una parte della tifoseria ormai non più piccola. La sosta dovrà servire a ripartire, vedremo su che basi (ritorno sul mercato a gennaio?): le chance di un campionato ambizioso ci sono ancora tutte.
BEL CITTADELLA. Sul crollo rosanero ha inciso certamente anche la prova volitiva e brillante del solito Cittadella senza paura. Grande prova di Branca a metà campo e dell’ex Salvi sulle fasce, attaccanti mobili, sagacia tattica nel capire e sfruttare l’ansia del rivale che nell’ultima mezzora era in debito d’ossigeno e non ci ha capito più nulla. Il Palermo ha dilapidato punti ed entusiasmo, per rilanciarsi deve dare un segnale preciso.