“Ma è pensabile condurre una squadra di calcio contro la città che dovrebbe rappresentare? Il distacco fra il Palermo che sta sorgendo e i propri tifosi è sempre più forte e solo Zamparini fa finta di non accorgersene. Il pensiero della stragrande maggioranza degli appassionati, e non soltanto di quelli che scelgono di manifestare in piazza, è più che evidente: il mondo rosanero non vuole più la presenza di Zamparini nel club, sotto qualsiasi forma. E la formula pasticciata proposta in questi giorni, con una co-gestione che sembra condivisa e invece non lo è affatto, sta facendo partire malissimo e fra mille equivoci la stagione che doveva essere di rilancio dopo una avvilente retrocessione. Proprio ieri è diventata ufficiale l’assunzione di Tedino (contratto biennale) e Lupo quali allenatore e ds: entrambi scelti da Zamparini con profili ben diversi da quelli disegnati da Baccaglini.
INCONTRO COL SINDACO. Le proteste si stanno moltiplicando, si passa da quella davanti lo stadio di mercoledì sera (cori, lancio di fumogeni, striscioni sulle barriere del piazzale) all’altra manifestazione organizzata per oggi pomeriggio davanti al Teatro Massimo in pieno centro cittadino. La prima richiesta concreta che emerge è quella di un incontro col sindaco Orlando, appena rieletto, per esplicitare il malumore della tifoseria rosa sul ruolo di Zamparini nel club: fra l’altro, l’amministrazione comunale è proprietaria dello stadio gestito in convenzione dal Palermo. La seconda è l’invito a non abbonarsi e a non andare allo stadio per l’intera stagione. Si attende di capire con certezza cosa avverrà il 30 giugno, con l’annunciato passaggio di proprietà a Baccaglini. Ma se le decisioni sulla società continua a prenderle il venditore, è evidente che la vendita ancora non è conclusa. E’ sperabile che il silenzio del frontman italoamericano dipenda proprio da un accordo ratificato sulla carta ma non definito al 100%. Ma i giorni trascorsi a Palermo e i contatti avuti in questi mesi con esponenti del mondo del calcio, non possono non aver fatto capire a Baccaglini che da lui si attende un taglio netto col passato: sono sempre di più i tecnici e i dirigenti (Carli l’ultimo esempio) che apprezzano la piazza ma non vogliono lavorare con Zamparini che si intromette. Il ciclo che per anni è stato meraviglioso, è finito e non può proseguire. In nessuna maniera”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.