“Ciao Palermo, il tuo destino si è segnato probabilmente in modo definitivo ieri pomeriggio e non tanto per la quarta sconfitta di fila, per il sorpasso del Crotone che ti relega al 19º posto pur col distacco dall’Empoli intatto. Ma perché il valore della squadra è questo e non può cambiare improvvisamente senza nuovi innesti o per un cambio di presidente che ora può servire solo ad impostare per tempo la prossima stagione. Bravo il Cagliari a sfruttare la debolezza dell’avversario ed a svegliarsi dopo un primo tempo incolore, che comunque avrebbe potuto produrre il pari (gran parata bassa di Fulignati su Sau), e a cambiare passo nella ripresa, finalizzando gli spazi apertisi improvvisamente e colpendo i rosanero ormai sfilacciati e demoralizzati. Terza vittoria esterna per Rastelli, che rafforza la sua posizione. Il Palermo invece non è stato in grado di recuperare nulla a Empoli e Genoa, che non fanno altro che perdere. Nei rosa si mischiano fragilità tecniche e psicologiche, figlie della assurda costruzione dell’organico ed anche di scelte confuse e contraddittorie di Lopez, che non è riuscito a dare un’identità alla squadra e ieri ha perso anche il suo personale derby del cuore. Il gIorno della marmotta. Il Palermo recita da mesi un inquietante remake della stessa partita. Un copione ripetuto in continuazione come nel film “Il giorno della marmotta”. Va in vantaggio e poi crolla, e non perdendo di misura, ma finendo travolto. Stessa cosa ieri in una partita dove Lopez voleva «uomini veri» e li ha ottenuti solo a metà pur rivoluzionando la squadra con scelte sorprendenti e un po’ incoerenti rispetto alle parole della vigilia. Un primo tempo positivo, se non proprio convincente, il vantaggio di Gonzalez (in sospetto fuorigioco), anche un pizzico di sfortuna col raddoppio di Chochev negato dalla tecnologia dopo un colpo di testa deviato prima sul palo e poi sulla linea da Rafael. Ma per la dodicesima volta in stagione il Palermo è stato incapace di difendere l’10. Pari immediato in avvio di ripresa con la solita dormita su palla inattiva, squadra che perde qualsiasi equilibrio e regala anche il secondo gol firmato in mischia da Borriello pur circondato da 5 avversari nell’area piccola (palla sotto le gambe di Gonzalez), reazione inefficace con Lopez che infarcisce inutilmente di attaccanti una squadra che si smarrisce al minimo contrattempo. Super IonIta. Il Cagliari ha i suoi meriti perché ha capito in tempo di soffrire le motivazioni del Palermo e ha avuto un sussulto sufficiente a rovesciare l’esito della gara. Nel primo tempo ha subito fino a prendere gol da calcio d’angolo (Gonzalez di ginocchio la butta dentro dopo spizzata di Chochev) e rischiando di andare al riposo sotto di due reti per il gran contropiede Nestorovski-Bruno Henrique-Chochev con palla che danza sulla linea ma non ne vuole sapere di andare dentro. Rastelli ha chiesto più rabbia e l’ha ottenuta nella ripresa, quando i sardi all’ordine anonimo della prima frazione hanno aggiunto maggiore determinazione. Sulla delicata parabola di Tachtsidis, Ionita si è tuffato a centro area anticipando Chochev e Goldaniga, sbloccandosi col primo gol stagionale e firmando il pari. A quel punto il Palermo si è sgonfiato per l’ennesima volta, come consapevole della propria modestia. La partita è cambiata totalmente, il Cagliari si è fiondato con ripartenze micidiali come quella di Joao Pedro in occasione del secondo gol creando l’occasione in cui Borriello si è confermato implacabile in area. Col Palermo che provava a rimescolare le carte pescando dalla panchina ma senza nessun esito, ancora Ionita si regalava addirittura il bis con un tiro ammorbidito da Fulignati ma che stavolta superava la linea nonostante il recupero di Goldaniga. Fischi e scoramento al Barbera, l’anteprima di una resa che sembra ormai scritta.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.