“Ancora un po’ di pazienza, per cortesia. Dopo tante scottature, non si può ancora dire che il Palermo sia passato di mano – scrive l’edizione odierna de il “Corriere dello Sport”- anche se la svolta sembra davvero vicina. La complessità dell’operazione “cambio al vertice” merita un approfondimento: il nodo della vicenda consiste nella qualità e nelle caratteristiche dell’interlocutore, dati che non sono emersi. Un referente della nuova proprietà ancora non si è mai palesato e il comunicato pubblicato porta la firma di Maurizio Belli advisor del cedente, cioè di Zamparini, e non dell’acquirente.
DETTAGLI. Cessione del Palermo alla fase finale? Belli ha reso noto che la trattativa per la cessione del 100% delle quote è da ritenersi conclusa, parlando solo di “formalità” da espletare. Non sono state poste le firme e quindi non si sa se questi investitori siano riconducibili a un fondo quotato oppure si tratti di una società non quotata la cui compagine sociale sarebbe formata da diversi imprenditori. La differenza non è di poco conto perché diversa sarebbe la tipologia dell’investimento. Una società che acquista un’altra azienda mira ad un’operazione duratura nel tempo, per consolidare la propria struttura patrimoniale con l’aumento dei propri asset, diventandone proprietaria a tutti gli effetti a titolo definitivo. Nel caso di un Fondo di investimento, l’acquisto di parte o dell’intero capitale sociale di una azienda non punta a una partecipazione durevole, ma alla detenzione di una quota finanziaria dalla quale trarre profitto.
STELLONE ALL’ASSALTO. Stellone e i suoi, attesi dal Verona di Grosso la cui panchina è a rischio: «Troviamo una squadra in crisi di risultati ma forte, dovremo rispondere alla loro voglia di batterci con la nostra voglia di proseguire il periodo positivo è staccarci ancora di più sul terzo posto»”.