Fermare un treno in corsa. È questa la missione del Palermo, chiamato a interrompere la striscia vincente del Sassuolo, reduce da sei vittorie consecutive (cinque di fila in casa con ben 18 gol all’attivo). Una sfida che si preannuncia proibitiva per i rosanero, in crisi nera dopo due sconfitte pesanti e ancora alla ricerca di una formula capace di valorizzare il potenziale (presunto) della rosa. Il problema principale? La sterilità offensiva, un dato che pesa come un macigno sulle ambizioni della squadra.
Servirà un vero colpo d’ala per riaccendere la fiducia di un ambiente in ebollizione e continuare a credere che le scelte tecniche estive – dall’allenatore al direttore sportivo – possano davvero portare avanti il progetto.
Per Dionisi, poi, il ritorno a Sassuolo rappresenta una sfida dal sapore particolare. Proprio lì, in neroverde, ha dimostrato di poter competere anche in Serie A. Ora, però, deve affrontare una realtà completamente diversa, dove la passione calcistica è viscerale e ogni passo falso pesa il doppio.
A rendere ancora più intrigante la sfida è la presenza di un altro ex sulla panchina avversaria, Fabio Grosso. Da giocatore, ha scritto la storia del Palermo, ma pochi mesi fa – subito dopo l’esonero di Corini – ha declinato l’offerta di subentrare alla guida della squadra. E non ha cambiato idea neanche in estate.
Una partita che profuma di resa dei conti, tra passato e presente, con i rosanero chiamati a tirare fuori orgoglio e carattere per non far deragliare definitivamente un progetto ancora tutto da dimostrare.