Corriere dello Sport: “Palermo, un patrimonio di rimpianti. Cambiano i tecnici, ma la squadra rimane fragile”

“C’è un dato che probabilmente fotografa in maniera chiara le fragilità del Palermo attuale. Ovvero l’incapacità di mantenere il vantaggio acquisito e conseguentemente i punti persi da una situazione favorevole. Con quelle al Mapei Stadium, sono ben sette le rimonte subìte in questa stagione dalla squadra. Con tutte le gestioni tecniche, sia che in panchina sedessero Ballardini, o De Zerbi o Corini. A dimostrazione che i limiti della squadra sono strutturali e nati già in estate, in particolare per carenza di leader o giocatori di forte personalità. GOL TROPPO PRESTO È singolare notare che al Palermo non fa bene andare in vantaggio troppo presto. Ogni qual volta ha sbloccato la partita nei primi 10′, creando condizioni apparentemente favorevoli per lo sviluppo della gara, ha sempre perso, e addirittura con passivi pesanti. Successe per esempio col Torino al Barbera, nella notte delle mille partite in Serie A, quando dopo il gol iniziale di Chochev, i granata ribaltarono il risultato con 3 reti già prima dell’intervallo. Storia ripetutasi con l’Udinese, quando la rete in apertura di Nestorovski non bastò per mettere la gara in discesa. Pareggio a fine primo tempo di Thereau, poi ko nel quarto d’ora conclusivo del match. A Bologna accadde qualcosa di molto simile a quanto visto domenica scorsa a Reggio Emilia col Sassuolo: vantaggio rosanero all’alba del match (sempre Nestorovski), ma incapacità della squadra a difendere il risultato per più di 10′! Pareggio di Destro, poi il capitombolo ancora nella ripresa. Lacuna ripetutasi pochi giorni fa, quando il gol di Quaison che poteva dare coraggio e sicurezze ai rosa viene vanificato da topiche difensive che portano il Sassuolo prima al pari dopo appena 6′, poi al vantaggio di Ragusa neanche a metà primo tempo. Quattro gol segnati nei primi 10′, quattro sconfitte e neppure di misura. Incredibile. ALTRE RIMONTE. Insomma, date le carenze difensive che hanno portato il Palermo a prendere sempre almeno un gol in 19 delle 20 gare disputate in A, è meglio che la squadra vada in vantaggio il più tardi possibile perché così diviene meno il tempo a disposizione dell’avversario per recuperare. Non è probabilmente un caso che le uniche tre vittorie stagionali siano arrivate grazie a reti segnate a pochissimo dal fischio finale. Chochev col Bari in Coppa Italia segnò addirittura al 121′ dei supplementari, Nestorovski a Bergamo timbrò il suo colpo a 1′ dal termine, lo stesso fece Trajkovski nel rocambolesco luna park di Marassi col Genoa (4-3). Il Palermo inoltre non ha tenuto il vantaggio pur segnando per primo nella ripresa a San Siro con l’Inter a inizio stagione (Icardi rispose a Rispoli) e a Genova con la Sampdoria col famoso pareggio all’ultimo secondo del recupero di Bruno Fernandes. La settima rimonta, forse la più bruciante, è quella subìta dal Pescara nell’ultimo turno del 2016: era un confronto diretto, portare a casa i 3 punti avrebbe avuto un effetto importantissimo. Invece il gol di Quaison fu difeso con determinazione fino ai minuti di recupero, quando arrivò il rigore di Biraghi che fece sfuggire anche quella vittoria. RINFORZI DI PERSONALITA‘ Una marea di punti smarriti, una testimonianza della mancanza di equilibrio tattico ma probabilmente anche di giocatori con specifiche caratteristiche in difesa. L’analisi di questi dati indica che il Palermo riesce in qualche modo a pungere in zona gol ma è totalmente deficitario nella fase di contenimento. All’avversario basta nulla, a volte il primo tiro in porta, per far gol a Posavec. Per questo, aldilà di possibili correttivi di campo, l’esigenza principale degli ultimi giorni del mercato invernale, resta l’inserimento di nuovi difensori che ci mettano fisico e personalità, e che magari abbiano la testa libera dal peso di tutti questi gol al passivo”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio