L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara tra Palermo e Spal in programma oggi.
È il bivio verità per entrambe: Corini cerca l’entusiasmo che riaccenda Palermo, gli basterebbe una vittoria pur dopo tanti stenti, per ambire concretamente ai play off. Ad Oddo non è sufficiente la serie positiva degli ultimi 5 turni (con 4 pareggi) e dovrà tentare l’impresa sul campo dove poco meno di un anno fa perse, alla guida del Padova, la finale per la B. Le assenze della Spal. Sfida di incertezze che però devono produrre risultati. La Spal ci arriva coi cerotti, all’assenza scontata di Nainggolan (torneo finito per lui) e Arena, squalificato, si sono aggiunte ieri quelle di Dickmann e Zanellato, non convocati per infortuni. Oddo carica i suoi: «Noi dobbiamo avere più motivazioni del Palermo, proveremo a vincerla con tutte le nostre forze. Siamo predisposti alla battaglia, credo che la partita si svilupperà così. Dobbiamo migliorare in fase difensiva, ci sono ancora 9 punti in palio». Nelle file emiliane, ex come Alberto Pomini e Nicola Rauti che però non dovrebbero essere fra i titolari. Fra i pali, Oddo schiera Alfonso che con Corini ha vinto un campionato a Brescia. Almici, rosanero fino a gennaio 2022, invece, non figura nella lista.
Il paradosso rosa. Per interrompere l’astinenza di vittorie che sta condizionando il fine stagione del Palermo, sarebbe utile una spinta dell’ambiente. Pur con tutti i difetti che la squadra ha mostrato in questo periodo, l’ottavo posto è lì a un punto e un colpo d’ala cambierebbe gli scenari degli ultimi 180′. Nella conferenza pre gara, Corini cerca barlumi di entusiasmo, lo chiede ma non lo trova all’esterno e capisce che la sua squadra dovrà essere brava a crearselo da solo, riscaldando i 20.000 spettatori che sono previsti anche oggi. «Dobbiamo vincere e basta, i 3 punti mancano tanto a noi e ai tifosi, l’identità che abbiamo creato in questi mesi si deve tramutare in vittorie e c’è grande rammarico che anche prestazioni valide non portino al successo pieno. A volte il calcio è paradossale, se rivedo le ultime 12 partite quella dove abbiamo rischiato di più è quella col Modena, ovvero l’unica che abbiamo vinto. Per il resto siamo sempre in controllo del match ma senza trovare il guizzo in più. Cambiamenti di formazione? A me a Como il centrocampo è piaciuto, ha mostrato equilibrio ma Damiani e Broh li ho visti molto bene in settimana e cercherò di capire come orientare la partita. La rosa l’ho ruotata quasi tutta, oggi conta la tenuta mentale che ti permette di saper leggere i momenti decisivi. Brunori non segna in casa? E’ l’attaccante che ha tirato più in porta di tutta la B, vuol dire che è messo nelle condizioni di farlo. Verre e Tutino? Sono in crescita, l’atteggiamento è giusto, c’è tempo per tutto, compreso i loro gol oppure la trasformazione di una punizione diretta visto che per ora non abbiamo mai segnato in questa situazione».
La corsa dei giovani. Oddo infine non ha paura ad affidarsi ai giovani pur in un pomeriggio tanto delicato: «Porto con me Puletto e Parravicini, classe 2004 e 2005, centrocampisti che sanno fare un po’ tutto: vengono dal nostro vivaio che lavora benissimo».