“E’ un tassello di cui il puzzle rosanero aveva bisogno. Con l’acquisto del ventiseienne brasiliano Bruno Henrique, il Palermo riempie il gap lasciato da Maresca (l’ex Corinthians, peraltro, ha ereditato la maglia numero 25 del centrocampista campano) e nella zona nevralgica del campo ritrova quelle virtù che contraddistinguono il ruolo del regista classico: fosforo, senso geometrico e abilità a dettare i tempi della manovra. «Al Corinthians, dove ho giocato sia in un centrocampo a due che a tre, ho agito anche da primo volante (in Sud America corrisponde al playmaker, ndr) con licenza di avanzare a ridosso delle punte – ha spiegato ieri al Barbera in occasione della presentazione ufficiale – adesso vedremo quale sarà la mia collocazione nel Palermo. Obiettivi in termini di gol? Non posso sbilanciarmi anche perché con il Timao ho realizzato 4 reti in 20 presenze giocando in una posizione più arretrata. Mi auguro di disputare grandi partite, spero di onorare la maglia nel migliore dei modi e di ripagare la fiducia di Zamparini e della dirigenza».
SENSAZIONI. Un brasiliano che per la prima volta va a vivere lontano dal suo Paese rischia di lasciarsi condizionare dalla saudade. Bruno Henrique, che ha passaporto italiano, esorcizza tuttavia questo fantasma dimostrando di avere idee chiare e piena consapevolezza della scelta che ha fatto. Determinanti anche i consigli del fratello Douglas Corsini, giocatore classe ’82 di futsal (attualmente al Rieti, ndr), dal 2002 in Italia e con un passato da oriundo nella Nazionale azzurra di calcio a cinque. «Non ho nostalgia perché sono entusiasta di essere in Italia, un Paese bellissimo, e perché sono stato accolto molto bene». Dopo avere realizzato il sogno di affermarsi con il Corinthians, squadra per la quale tifano i suoi familiari e con cui ha vinto il Brasileirao nel 2015, il suo nuovo obiettivo è quello di lasciare il segno nel calcio italiano. Contesto nel quale si sono imposti Zidane e Pirlo, idoli della sua infanzia trascorsa a giocare con gli aquiloni e le biglie nel Vale do Ivaì prima che la passione per il calcio prendesse il sopravvento: «Spero di adattarmi rapidamente al calcio italiano. So che la serie A è molto difficile ma tutti i tornei del mondo presentano delle insidie. Con il Palermo spero di fare bene e disputare un grande campionato». Il neo-acquisto, che ha firmato un quadriennale da 750 mila euro a stagione, scalpita dalla voglia di dare un contributo alla causa della sua nuova squadra: «In Brasile, dove il campionato è già a metà stagione, stavo giocando e di conseguenza mi sento pronto. Sono a completa disposizione del tecnico e spero di essere titolare già nella prossima gara contro il Napoli».
COLPO DI FULMINE. Palermo e il Palermo lo hanno conquistato subito: «C’erano altre squadre sulle mie tracce (ad esempio il Torino, ndr) ma il club rosanero ha fatto uno sforzo importante per acquistarmi. Sono molto felice di giocare a Palermo, realtà che ha una grande tradizione. Un giudizio sui rosa? Il Palermo si sta rinforzando molto e con Diamanti sarà ancora più forte. Ho visto la partita contro l’Inter e la squadra mi è piaciuta tanto. E’ rimasta compatta e ha mostrato una grande intensità di gioco». Positivo il primo impatto con il nuovo ambiente: «Conosco ancora poco della città ma so che è molto bella. Non ho avuto molti contatti con l’esterno anche perché devo imparare l’italiano (ieri ha parlato in portoghese ed è stato affiancato da una interprete, ndr) ma in inglese comunico con Diamanti con il quale ho instaurato un buon feeling». Ieri pomeriggio le due newentry hanno sostenuto al “Tenente Onorato” il primo allenamento con i nuovi compagni. In gruppo anche Bouy che questa mattina, al “Barbera”, verrà presentato alla stampa”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.