Corriere dello Sport: “Palermo, senza il closing tutto in stand-by. Manca un interlocutore per impostare un progetto: nessuno sa chi comanda”

“La snervante attesa del closing rischia di avere conseguenze nefaste su tutta la programmazione della prossima stagione. In questo momento nel Palermo c’è una sensazione di incertezza che avvolge tutti i componenti a qualsiasi livello. Dai calciatori ai quadri dirigenziali, medici e fisioterapici, fino a tutti i tecnici del settore giovanile e naturalmente gli stessi ragazzi del vivaio: a nessuno di loro è stato detto niente, manca un interlocutore con cui poter anche solo pensare di parlare di futuro. E’ l’inevitabile deriva di una situazione molto delicata nella quale gli equilibri societari non sono ancora stati definiti e neppure delineati. Anche gli operatori del calcio nazionale e i procuratori, ovviamente interessati al futuro dei loro assistiti, si interrogano in continuazione su cosa stia succedendo al Palermo. Lo stallo attuale, con la chiusura dell’affare che ritarda (neppure oggi dovrebbero esserci novità nonostante il pressing fatto da Zamparini alla controparte ad inizio settimana), impedisce di iniziare una ricostruzione. Che non riguarda soltanto le parti di un club maggiormente visibili, ovvero manager, allenatore e giocatori, ma anche e soprattutto le figure intermedie che di fatto gestiscono la quotidianità. Come noto nel Palermo manca del tutto un direttore sportivo ma stanno per andar via anche gli altri professionisti che reggono la baracca. Al 30 giugno scadono i contratti del segretario Roberto Felicori, del consulente del presidente Stefano Pedrelli, dell’allenatore Diego Bortoluzzi, del responsabile del settore giovanile Dario Baccin, del tecnico della Primavera Giovanni Bosi, di quello della imbattuta Under 17 Giuseppe Scurto. E tutti costoro, non avendo ricevuto nessuna assicurazione precisa sul futuro, difficilmente (eufemismo) proseguiranno col Palermo. Il problema minore è proprio quello relativo alla squadra perché molti calciatori sono legati al Palermo anche per le prossime stagioni; un paradosso, visto che per la stragrande maggioranza di loro, l’esperienza rosanero si può considerare finita. Dopo un simile campionato non li vorrebbe più la piazza né loro stessi sembrano convinti di restare. Solo Andelkovic e Vitiello vanno in scadenza a giugno, altri come Sunjic e Sallai sono in prestito con un diritto di riscatto da esercitare. Ma le valutazioni sulla rosa saranno fatte in un secondo tempo. La vera questione è che ancora nessuno sa chi comanda davvero. Baccaglini ha fatto capire di avere le mani legate finché gli investitori che rappresenta non completano l’immissione di capitali. Da presidente nominato, gli unici discorsi che ha fatto alla squadra riguardavano la fine della corrente stagione, più vaghi accenni di futuro. Zamparini resta il proprietario fino all’ufficializzazione del closing e ad oggi tutta la struttura interna della società è quella portata da lui. Nessuno può prendere un’iniziativa che abbia dei connotati certi, come bloccare un direttore sportivo o un allenatore, trattare un calciatore o un rinnovo di contratto. Ed è ormai chiaro che i due in materia hanno idee diverse su come agire. Insomma fare in fretta non significa soltanto tranquillizzare tifosi che temono per il futuro della società ma anche non disperdere quanto già esiste e pianificare per tempo la necessaria rifondazione.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.