L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara pareggiata ieri dal Palermo contro il Benevento.
Il Var al 95’ stoppa l’urlo del Barbera e lascia una speranza al Benevento di Agostinelli. I rosanero stavano già facendo festa per il gol del 2-1 di Broh che a nessuno pareva viziato da irregolarità. Invece il richiamo delle immagini portava Maggioni ad annullare (senza neppure andare all’On field review) per un fallo di mano di Segre, che solo davanti a Manfredini su assist di Vido, si era visto respingere il tiro il cui rimpallo, a distanza ravvicinatissima, l’aveva colpito al braccio prima della ribattuta in rete di Broh.
L’episodio non cambia il limite di fondo che da mesi attanaglia il Palermo: l’incapacità di vincere partite dove non demerita o, come nel caso di ieri, va presto in vantaggio creando condizioni favorevoli che poi dilapida. Però il Benevento di Agostinelli (2 punti in 2 gare, entrambi in rimonta) è apparso vivo, ha giocato senza avvertire il peso dell’ultimo posto, ci ha provato fino in fondo e non avrebbe meritato di perdere.
La reazione al gol di Sala è stata vivace, messo in costante apprensione il Palermo sui corner (grandi parate di Pigliacelli su Veseli e Acampora) trovando il pari sul buco centrale che lascia spazio al cross di Ciano girato in gol da Farias. Il Benevento sta bene e prova ad accelerare. Corini si accorge che qualcosa non va e cambia l’intero centrocampo: nell’intervallo Saric (colpo al ginocchio) e Verre (scelta tecnica), e Gomes, spostato a interno con Damiani in regia.
Il Palermo spinge trascinato dal tifo, tocca a Manfredini, sostituto del contuso Paleari, fare il suo dovere con parate importanti su Sala e Brunori, ma ai rosa manca sempre qualcosa per essere convincenti. Gli ultimi minuti sono aperti, il Benevento mette Tello e cerca la vittoria ma alla fine, grazie al Var, riesce al massimo a evitare un ko probabilmente letale.