Corriere dello Sport: “Palermo ritrovato, ma Stellone frena: «So cosa ci attende a Frosinone»”
“La condizione atletica, la duttilità, le letture tattiche di Stellone, quell’abbraccio con i tifosi che improvvisamente ha reso più forte il Palermo. Tutte belle notizie, sì, ma attenti all’euforia. E per frenare l’ottimismo che dopo la gran partita di mercoledì si percepisce in città intervengono con decisione allenatore e ds. «Calma, non abbiamo fatto ancora nulla, io so cosa ci attende a Frosinone», ammonisce Stellone. Più severo addirittura Aladino Valoti, dirigente silenzioso ma che sa quando far sentire la sua voce: «Una serata meravigliosa ma non vorrei che adesso qualcuno sottovalutasse la partita di sabato. Non dobbiamo abbassare la guardia o calare di tensione. Prepariamoci a trovare un ambiente infuocato. Intanto pensiamo a recuperare energie». Il tempo è davvero limitato, qualcuno ha fi nito la gara in diffi coltà fi siche, da Rispoli, molto aff aticato (ecco il motivo del cambio), a Struna, fuori dal ritmo agonistico da due mesi, e Rajkovic. Ma vista la posta in palio tutti dovrebbero recuperare, gli unici in forte dubbio sono Bellusci e Chochev, che anche ieri si sono allenati a parte. LE SCELTE GIUSTE. La forza di Stellone fi nora è stata la capacità di interpretare al meglio sia le gare che le condizioni psico fi siche dei suoi giocatori. L’utilizzo di Nestorovski (e la risposta del capitano) dopo le polemiche fra i due ne è la dimostrazione. La rosa ampia a disposizione e l’eclettismo di molti suoi componenti gli consente di avere diverse alternative, e di adattarle alle contingenze e all’avversario. Dopo aver fatto sempre risultato con la prediletta difesa a 4, il tecnico ha saputo tornare a quella a 3, giudicata da molti più idonea alle caratteristiche della squadra, ed ha messo sotto il Frosinone. «Ma il merito non è mai di un modulo ma dell’atteggiamento dei ragazzi» fi losofeggia Stellone. Che adesso dovrà tirar fuori la strategia giusta anche per la partita più importante dell’anno, quella che decide la promozione: certamente non darà vantaggi, potendo ondeggiare fra la conferma del sistema vincente di mercoledì (formazione off ensiva con Coronado più due punte), e qualche variazione a sorpresa, come l’inserimento di elementi risparmiati mercoledì ma utili al tipo di match che si prevede allo “Stirpe”. In preallarme Trajkovski, Gnahorè e Moreo.
I BAMBINI DI JAJALO. L’occasione ha fatto riscoprire un feeling fra il Palermo e il proprio pubblico. Rapporto a lungo mancato per diversi motivi ma riemerso nel momento clou della stagione. Ai tifosi bastava un segnale e questa squadra, spesso ritenuta fredda e distante, è riuscita a trascinare i 30.000 presenti. Fino a contagiare un’atmosfera di semplicità e rinato aff etto: dopo la gara, con molta gente ancora sugli spalti, Mato Jajalo, elemento simbolo di tale inattesa trasformazione, è rimasto in campo facendo entrare a giocare sul prato del Barbera i suoi 4 fi gli, tutti vestiti di rosanero. Con il pubblico che lo applaudiva e accompagnava i gol dei bambini con un boato come fosse una partita vera. Ma non è fi nita: ancora manca l’ultimo passo e tutti ne sono consapevoli”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.