L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle differenze di gestion tra Corini e Mignani.
Il Palermo mostra un evidente compromesso tra miglioramento difensivo e limitazioni offensive sotto la guida di Mignani. Mentre la squadra ha rinforzato la propria capacità di non subire reti, come dimostra il recente match casalingo in cui ha mantenuto la porta inviolata per la prima volta dal 17 febbraio, si riscontra un rallentamento in attacco rispetto alla precedente gestione di Corini.
Utilizzare due punte non sembra sufficiente per aumentare la minacciosità in area avversaria. La strategia di privilegiare il possesso palla e la cautela nel gioco può aiutare a controllare il ritmo e a prevenire le azioni dell’avversario, ma ha il costo di ridurre la velocità e l’imprevedibilità nell’attacco. Questo può portare a una carenza di opportunità chiare per segnare.
Le parole di Fabio Lucioni, difensore del Palermo, evidenziano questa dualità. Lucioni riconosce i benefici mentali di una solida difesa, ma ammette anche che la squadra ha bisogno di sviluppare altre soluzioni per migliorare l’efficacia offensiva. Come suggerito, il Palermo è al lavoro per trovare un equilibrio più produttivo, che consenta di conservare la robustezza difensiva senza sacrificare troppo la dinamica e l’efficacia in attacco. Questo equilibrio sarà cruciale per il successo del team, soprattutto in vista dei playoff.