“Ha fatto presto ad ambientarsi e a diventare un simbolo di questo Palermo operaio. In un gruppo che deve salvarsi, le qualità di un combattente come Alessandro Gazzi sono essenziali. Soprattutto perché in mezzo a tanti stranieri, lui è quello, assieme a Diamanti, che conosce meglio le durezze ed i meandri della Serie A. Il “rosso” ricevuto a Genova proprio poco prima del pareggio di Bruno Fernandes non solo ha forse facilitato la battuta da lontano del doriano (se ci fosse stato ancora in campo Gazzi, probabilmente sarebbe andato lui a chiudere) ma soprattutto ha privato Alessandro della sfida contro la sua ex squadra: il Torino, prossimo avversario rosanero alla ripresa dopo la sosta. Testaal futuro. Gazzi però ha una filosofia precisa. Inutile piangere su quanto successo, il calcio ti impone di pensare subito all’appuntamento che arriva. «Delusi per essere stati ripresi al 95′? Siamo consapevoli di avere comunque fatto una buona partita – analizza Alessandro ospite del Palermo Store di via Maqueda dove ha firmato maglie ed autografi ai tifosi – anche se il modo in cui è arrivato il loro pareggio lascia l’amaro in bocca. Ma conviene mettere da parte quella gara e concentrarci sin da subito sulla prossima anche se in mezzo c’è una sosta. La mia espulsione? Brucia perché mancava davvero poco alla fine ma nell’arco di una carriera ci stanno anche i cartellini rossi». Solo che questo gli impedirà di affrontare proprio il suo recentissimo passato: il Torino dove ha trascorso ben 4 stagioni. «Conosco le loro caratteristiche, sono una squadra abituata a non mollare mai e che vive un periodo di particolare forma. Verrà per cercare i 3 punti che le servono per il raggiungimento dei propri obiettivi. Che sono diversi dai nostri». Spirito di sacrificio. Il messaggio è chiaro, ma le intenzioni di Gazzi non sono quelle di ridimensionare il Palermo piuttosto di spingerlo a intensificare la sua arma principale per affrontare rivali più accreditati. «Noi dobbiamo puntare essenzialmente sulla determinazione e sullo spirito di sacrificio. Credo che siano queste le doti che ci stanno contraddistinguendo sempre più». C’è da sfatare il bizzarro tabù del Barbera, dove finora in 3 uscite i rosa non sono riusciti a conquistare punti né a segnare gol. «Non starei a considerare troppo i punti totalizzati in casa o fuori – rileva il 33enne di Feltre – ogni partita ha la sua storia, non dimentichiamoci che al Barbera ci siamo trovati davanti Sassuolo, Napoli e Juventus. Abbiamo avuto un inizio di stagione davvero tosto a causa del calendario, ma il campionato è ancora lungo. Siamo consapevoli dei nostri limiti ma convinti di potere raggiungere gli obiettivi prefissati. Col Torino peraltro sarà la millesima partita del Palermo in Serie A quindi speriamo di festeggiare nel migliore dei modi questo traguardo speciale. Vogliamo che i tifosi tornino numerosi allo stadio e dipenderà molto da noi tirarli dalla nostra parte mettendocela tutta e convincendoli con lo spirito guerriero che ci anima». Bruno e Nestorovski. Nel modo di giocare chiesto da De Zerbi, Gazzi ha un ruolo delicato. Deve agire da metronomo senza sprecare un pallone, anche se in passato raramente ha giocato così. «Miglioreremo nel corso del tempo, questo è un modulo che va assimilato – risponde lui – e poi io penso che sia sempre il collettivo e non un singolo a fare la differenza. Senza di me Bruno Henrique in quella posizione? Lui ha qualità importanti che sa mettere a disposizione della squadra». E Nestorovski che domenica affronterà l’Italia del suo ex allenatore Ventura? «Niente consigli, il CT saprà bene cosa fare. A Ilija auguro di mantenere la forma che ha adesso e di tornare ancora più carico per il Palermo…»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.