Altra disfatta per il Palermo, che da quanto è tornato Beppe Iachini in panchina non ha ancora trovato la vittoria. Ieri sera i rosanero sono caduti per 3-1 contro l’Inter. Di seguito l’analisi dell’edizione locale de “Il Corriere dello Sport”: “Per spiegare la bruttissima situazione del Palermo si potrebbe cominciare dal disastro di Zamparini e finire lì. Mai visto un presidente cercare con tanta insistenza di distruggere quanto da lui stesso creato. Ma sarebbe un esercizio poco utile. Oggi il Palermo deve pensare al modo di risalire, di riprendersi sotto ogni aspetto, fisico, tecnico e soprattutto psicologico. Sotto il profilo tattico, il lavoro di Iachini è di nuovo evidente, ma non basta. Ci vuole altro. NUMERI DISASTROSI. Il Palermo non vince da 7 partite di campionato e in queste 7 gare ha fatto appena 3 punti. Il dato fa paura già di per sé, ma ne fa ancora di più se si ricorda che l’unica volta in cui i siciliani sono rimasti senza vincere per 7 gare è stato nell’anno della retrocessione. In queste 7 partite, i siciliani hanno preso una caterva di gol, 16, con una media disastrosa di 2,3 reti ogni 90 minuti. Andando avanti, è sempre peggio: nelle ultime 3 trasferte ha subìto 10 gol, nelle ultime 10 ha vinto solo una volta (al Bentegodi contro il Verona). Il Palermo ha la peggior difesa nei primi tempi di questo campionato (23 reti subite, alla pari del Carpi) ed ha la seconda peggior difesa in assoluto: 50 gol contro i 53 del Frosinone. L’unica consolazione (si fa per dire) è il ritorno al gol: l’astinenza è durata 313′ ed è stata interrotta dalla splendida rete di Vazquez. IL TIMORE. Proprio il Frosinone è la squadra che ora fa paura al Palermo. Nelle ultime 6 giornate, la squadra di Stellone ha rosicchiato la bellezza di 8 punti a quella di nuovo allenata da Iachini. La rimonta è straordinaria e nel prossimo turno c’è il rischio di un aggancio se non addirittura di un sorpasso: i laziali giocano a Modena contro il Carpi, i siciliani in casa contro il Napoli. Lo scontro diretto si giocherà a Frosinone il 24 aprile. RIPARTIRE. Iachini ha un compito difficilissimo, deve restituire al Palermo le certezze che aveva saputo dargli nella prima fase della sua gestione, prima del triplice intervento di Zamparini. Può ripartire dal gruppo degli anziani, da Maresca, da Sorrentino che ieri ha festeggiato nel modo peggiore le 250 partite in Serie A e soprattutto da Franco Vazquez. A San Siro, l’italo-argentino ha fatto una partita bellissima, al di là del gol con cui aveva ridato un po’ di speranze alla sua squadra. Iachini dovrà trovare la maniera di rinfrescare soprattutto l’attacco, per dare a Vazquez un partner efficace. Quando nel finale ha messo Quaison, Balogh e Djurdjevic, c’è stato un risveglio. Gilardino è l’esperienza, ieri ha preso botte e le ha date, ha lottato insieme alla squadra ma non ha mai tirato in porta. I RECUPERI. Saranno preziosi, a questo punto della stagione, anche i ritorni di Lazaar e Goldaniga fermi da tempo per infortuni. Pezzella è un giocatore promettente, ma è del ‘97, un pizzico di esperienza in più (con Lazaar) potrebbe far comodo sulla fascia sinistra. E sarebbe ancora più utile un controllo più attento al centro della difesa: Andelkovic e Gonzalez sono stati superati a più riprese da Ljajic, Icardi e Palacio. In ogni caso per salvare il Palermo serve un finale di stagione con un ritmo diverso, una convinzione diversa. La garanzia, in una situazione del genere, è la presenza di Beppe Iachini. Ma nemmeno lui ha la bacchetta magica“.