“E’ scattato il semaforo verde. Rino Foschi è il nuovo ds del Palermo. Manca solo l’ufficialità del club ma da ieri, una volta scaduto il contratto che Io legava al Cesena, il suo insediamento è un fatto concreto. Rino, che lavora come dirigente rosanero già da diverse settimane e che continuerà a gravitare in orbita Cesena in qualità di consulente esterno, riprende il filo interrotto il 30 giugno 2008, giorno in cui si congedò in maniera traumatica dalla società di viale del Fante. II mancato rinnovo del contratto e il rifiuto della poltrona di vicepresidente esecutivo proposta da Zamparini sancirono la fine del primo ciclo durato sei anni (due di B e quattro di serie A dal 2002 al 2008). Legato in maniera viscerale ai colori rosanero, Foschi non ha mai abbandonato il sogno di tornare un giorno nel posto in cui aveva lasciato il cuore e questo sogno si è avverato. NUOVO CICLO L’1 luglio 2016 segna l’inizio di un nuovo percorso: comincia il Foschi-bis. Un mandato introdotto, però, da premesse totalmente diverse da quelle che avevano caratterizzato la prima esperienza rosanero del dirigente romagnolo, uno dei principali artefici delle pagine più belle della storia recente del club di viale del Fante come la promozione in serie A dopo 33 anni di purgatorio nelle categorie inferiori e le tre qualificazioni consecutive in Coppa Uefa. I tempi sono cambiati. La realtà con la quale dovrà confrontarsi a Palermo nel 2016 non è paragonabile ai fasti del suo primo ciclo. Rino, ad esempio, ha lasciato nel 2008 uno Zamparini entusiasta e animato dalla voglia di ribadire la propria centralità nel progetto rosanero e adesso ritrova un presidente stanco, criticato dalla piazza (giovedì sera è apparso al “Barbera” uno striscione della Curva Nord Inferiore che recitava: «Neanche quest’anno si smentisce? Questa barzelletta quando finisce? Zamparini vattene!!!») e intenzionato a cedere la società. SCENARI. La differenza più grande, in ogni caso, riguarda il quadro economico. Finito il tempo delle vacche Foschi dovrà fare di necessità virtù avendo a disposizione per il mercato un budget limitato rispetto al suo primo insediamento. La parola d’ordine è cambiata ed è “austerità”, termine che implica un ridimensionamento e che rispecchia una politica alla quale il primo Foschi rosanero non era abituato. Si dovrà navigare a vista cercando di ottimizzare risorse diverse da quelle del passato: operazioni Iow-cost e valorizzazione dei giovani saranno le linee-guida del nuovo corsa La priorità è fare cassa: prima di acquistare è necessario vendere. Foschi ha le idee chiare è ha già individuato i criteri in base ai quali costruire la squadra ma è consapevole che, senza gli introiti provenienti dalle cessioni di Vazquez e altri elementi come Lazaar, non sarà facile avviare la fase operativa. E’ un urgenza anche la soIuzione del rebus Gilardino, attaccante con un ingaggio molto pesante e in trattativa con la società per la rescissione del contratto. Diversi i nodi che dovrà sciogliere Foschi. Il dirigente romagnolo, che nel frattempo ha chiarito alcune incomprensioni con il tecnico Ballardini, avrà un ampio margine di manovra. Nessun dubbio, inoltre, sulla compatibilità con Di Marzio, Gianni sarà consulente personale di Zamparini. Foschi si occuperà invece dell’area tecnica facendo da trait d’union tra la squadra e il presidente”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.