La mossa a sorpresa di Alessio Dionisi contro la Sampdoria ha dato i suoi frutti. Filippo Ranocchia, schierato in un inedito ruolo da playmaker al posto di Gomes, è stato uno dei protagonisti più brillanti della partita. Il centrocampista perugino, inserito in una cerniera di centrocampo a tre insieme a Segre e Verre, ha dimostrato di poter dare un nuovo volto alla mediana rosanero. Nonostante l’assenza di un classico uomo di rottura, Dionisi ha puntato su maggiore qualità e geometrie, una scelta che il campo ha premiato.
Un nuovo ruolo per Ranocchia
Come sottolinea Antonio La Rosa nel Corriere dello Sport, oggi in edicola, l’intuizione del tecnico è nata osservando alcune prove in allenamento e uno spezzone di gara contro il Frosinone. Domenica, al “Barbera”, Ranocchia è stato schierato regista titolare, rispondendo con una prestazione da leader. Una versione così ispirata del classe 2001 non si vedeva da mesi, forse dai tempi del suo arrivo a Palermo lo scorso febbraio, quando brillò come trequartista sotto la guida di Corini, segnando 4 gol in altrettante partite.
Con Dionisi, Ranocchia ha spesso ricoperto il ruolo di mezzala, senza tuttavia incidere quanto ci si aspettava. Il nuovo posizionamento più arretrato, però, sembra aver sbloccato il suo potenziale. Domenica, è stato costantemente al centro del gioco, mettendo in mostra aperture precise e un’ottima visione di gioco, oltre a rendersi pericoloso con diversi tiri dalla distanza, diventando il principale punto di riferimento offensivo del Palermo.
Questa prestazione potrebbe rappresentare una svolta per il numero 10 rosanero, che ha dimostrato di saper interpretare il nuovo ruolo con personalità, fantasia e leadership, aggiungendo una nuova opzione tattica a disposizione di Dionisi.