Corriere dello Sport: “Palermo, pronto il patto per la A. Zamparini vuole ‘riappropriarsi’ del suo simbolo. I dettagli”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta l’attuale situazione in casa Palermo attraverso le parole di Maurizio Zamparini. Ecco quanto si legge:

“È l’ultima occasione. Che Zamparini può, e forse vuole, cogliere al volo per sistemare il suo rapporto con una città dalla quale aveva preso le distanze già prima dell’arrivo di Baccaglini e della quale intende ora riappropriarsi per obiettivi da condividere con i tifosi: la serie A e riempire lo stadio. Chiamiamola pace se non fosse, almeno per il momento, un parolone. Ma qualcosa si muove. Il patron, da tempo, non era mai stato così attivo sul posto. Dal giorno della teorica cessione societaria ha lasciato passare diversi mesi prima di tornare a Palermo. Da agosto, invece, la sua presenza si è intensificata, anche nei ritiri. Insomma Zamparini si è forse convinto che questa è l’unica strada da seguire nel tentativo di ricompattare l’ambiente. I tempi sono maturi con la squadra in testa alla classifi ca, la società che cerca la sua identità nel braccio di ferro con il Tribunale, la serie A alle porte e la possibilità di ricominciare partendo da un dato di fatto: Zamparini ha bisogno della città e di ritrovare un rapporto con il sentimento sportivo; e la città ha bisogno di ritrovare il senso di appartenenza e di amare una squadra che vince ma non ha paradossalmente seguito. LA NOVITA’. Non è un caso che Zamparini martedì sia tornato a Palermo. Certo, fatti amministrativi e campagna acquisti premono. Ma ci sono altri elementi importanti primo fra tutti la necessità di riaprire il dialogo, chiarire, entrare in sintonia, instaurare un rapporto più stretto e sincero con i sostenitori, dare un segnale con alcune iniziative. Con l’aiuto di un presidente sostenuto da valori di famiglia e dal legame con il territorio. E con l’appoggio di uno staff ormai a larga maggioranza palermitano. Zamparini doveva fare qualcosa e da uomo navigato sembra impegnato a sotterrare l’ascia di guerra e a fumare il calumet della pace. «Perché a Palermo? Continuo il lavoro che compete a chi gestisce una squadra. Ho incontrato il presidente, poi ho pranzato con Tedino e Lupo, sul piatto situazioni societarie e sportive. Negli anni, ho avuto collaboratori che mi hanno creato disastri ed è solo colpa mia. Ora mi sono avvalso di elementi palermitani che mi rappresentano nella maniera più opportuna e che mi danno soddisfazioni. Sono contento ed è anche questo il motivo per cui vengo più spesso. È necessario seguire tanti aspetti a cominciare dalla questione del ricorso. Spero che tutto possa esaurirsi in una ventina di giorni. Poi il mercato. Con Tedino e Lupo, siamo d’accordo su tutto, stiamo bene così, non va via “nessun Embalo”, e non arriva “nessun Calaiò”». VERIFICA. Il tempo dirà se alle parole seguiranno i fatti. È questo che la città attende, dopo che spesso le sue parole sono state smentite in tempi brevi. «Siamo in una fase di passaggio, non sono il futuro del Palermo, avrò incontri, già oggi e domani, con cordate interessate, tutti siamo in attesa che questa vicenda giudiziaria si chiuda. Stiamo facendo il massimo perché vogliamo tornare in serie A, poi a giorni presenteremo alcune iniziative per riportare la gente allo stadio. Gli attriti vanno evitati, non c’è nulla da nascondere. Se manca il contatto con la città va ricreato. Un confronto leale e sincero alla base di tutto»”.