L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma
Non si sa proprio a cosa aggrapparsi perché per ora nel Palermo non funziona nulla. L’intervento del club a questo punto avrebbe un senso collegandosi agli obiettivi annunciati: dall’amministratore Gardini allo stesso allenatore, hanno sempre parlato di una squadra che doveva stare fra le prime 5 per poi provare a sferrare in primavera il colpo decisivo. Il sontuoso mercato, concordato col tecnico, era stato fatto in quest’ottica. Dopo il pomeriggio di ieri il Palermo, 3° solo venti giorni fa, è precipitato all’ottavo posto, proprio al margine dei play off e dista 9 punti dalle prime 2.
Quattro sconfitte nelle ultime 6 gare, la difesa non è più la migliore del campionato, i gol arrivano col contagocce e gli attaccanti sono a secco su azione da altre 40 giorni. Ma aldilà di discussioni sulla scelta degli uomini o sul tourbillan di moduli, il vero problema che francamente rende difficile pensare a un recupero sono le condizioni in cui agisce Corini: l’allenatore ha perso il credito dell’ambiente, lavorare per lui in un’atmosfera del genere diventa un massacro psicologico, la squadra ne risente, scendendo in campo con visibili paure e senza la convinzione che servirebbe per tentare di mettere fine ad un momento di crisi.