L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Palermo-Padova e lo show atteso domani al Barbera.
Due giganti a confronto, con le rispettive serie utili in corso che ne tratteggiano precise caratteristiche. Spregiudicato e sempre alla ricerca del gol il Palermo, che in più può contare sul “fortino” del Barbera, solido e spietato il Padova, che ha costruito fuori casa le sue imprese migliori, anche nei play off. Sebbene una finale del genere sfugga a qualsiasi previsione soprattutto per le implicazioni psicologiche, la natura delle due contendenti è ben delineata e difficilmente potrà cambiare in una sola notte. Chi avrà la meglio, la clamorosa prolificità che Baldini ha saputo trasmettere al suo Palermo, o la concretezza dei veneti, con Oddo che quest’anno ha già portato a casa la Coppa Italia di categoria?
Super attacco. Il salto di qualità più riconoscibile dei rosanero dopo il cambio tecnico è stata la capacità di far male sotto porta. Il Palermo segna consecutivamente da 23 partite in cui ha prodotto 51 re ti, una media superiore a 2 a gara. Nella storia rosanero non c’era mai stata una squadra con simile continuità offensiva. Il totale di realizzazioni in campionato è di 76, addirittura superiore alla annata magica (che in parte fu anche di Baldini) del ritorno in A nel 2003/04, 75 gol in 46 partite. Il record assoluto in materia appartiene alla stagione 1931/32, ben 90 anni fa, quando in serie B il Palermo segnò a raffica, 80 gol in 34 partite, e ovviamente venne promosso in A. L’abitudine al gol sembra incollata ai rosanero, indipendentemente dal fattore campo; uno dei 4 attaccanti che Baldini schiera dal primo giorno, in queste 23 gare è sempre andato a segno: da Felici, poi relegato in panchina, fino a Floriano rilanciato anche come goleador, passando ovviamente da Brunori e Soleri (40 reti in due), e ancora Valente e Luperini, incursore aggiunto.
In casa la squadra ha sempre risposto anche quando gli spalti erano semi vuoti, anzi ha sentito un po’ la pressione proprio nei play off; la serie utile di risultati consecutivi al Barbera è arrivata a quota 28, 5 lo scorso anno (dopo il 2-4 interno con la Juve Stabia), 23 nell’attuale stagione, di cui 2 in Coppa. Domani si gioca anche per eguagliare il record maturato fra il 2008 (dopo lo 0-4 nel derby col Catania) e il settembre 2010 (ko con l’Inter), 29 gare casalinghe ufficiali senza sconfitte. Primato che ha tremato proprio nei play off, con il pareggio acciuffato al 95′ da Luperini con la Triestina, e la rimonta da 0-2 con la Virtus Entella timbrata Soleri-Fella.
Senza paura. Numeri spaventosi sui quali il Palermo non si deve cullare ma che servono a dare fiducia che la squadra è costruita per trovare comunque una soluzione vincente sotto rete. Baldini vuole vincere con le proprie armi, non suggerirà mai una tattica speculativa o una rinuncia al pressing per salvaguardare il vantaggio. Per questo, i rosa devono corroborare quel primato cercando di segnando un altro gol e rendere al Padova la vita sempre più dura. Intanto prima del match Brunori riceverà dal presidente Ghirelli, il trofeo Facco, intestato all’ex allenatore e commentatore della Rai scomparso nel 2018. Il premio va al gol giudicato il più bello del campionato, ed è il 2-0 siglato da Matteo a Monopoli dopo un’azione personale.
Il Padova. Dal canto suo, il Padova porterà al Barbera la sua concretezza nelle gare esterne. Da 15 partite è imbattuto fuori casa, in trasferta non prende gol dal 20 marzo (rete del palermitano Da Graca nell’1-2 con la Juve Under 23), sa come sopportare la pressione delle tifoserie avversarie. La finale rispetterà queste ipotesi o vivrà di variabili impazzite?