L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla trattativa per la cessione del Palermo.
La presenza a Londra del presidente Mirri, ufficialmente per festeggiare il compleanno della figlia che vive nella capitale inglese, torna a far parlare di un cambiamento negli equilibri interni del Palermo. Ciò in quanto ha sede in Inghilterra il fondo interessato a rilevare le quote di maggioranza del club, e che è stato ritenuto il più credibile fra i molti che si sono proposti in questi mesi alla banca d’affari Lazard, cui Mirri ha assegnato mesi fa il compito di sondare possibili acquirenti.
Non siamo ad un passo dalla cessione, anzi la trattativa è ancora in pieno sviluppo, ma ogni notizia che trapela dal fitto riserbo che la società si era dato, conferma che ci si avvicina al traguardo. Vendere il Palermo, o meglio trovare nuove risorse per finanziarlo, non è più una volontà ma una necessità, più volte ribadita, sia pure a mezze frasi, dallo stesso Mirri. Il piano triennale stabilito alla rinascita del club in D scadrà a giugno, fortemente incrinato sul piano economico dalla pandemia prima e poi dalla lite col socio americano Tony Di Piazza. Per andare avanti e riprogrammare, al di là della categoria in cui giocherà la squadra, occorrono forze che l’attuale proprietà da sola non può assicurare.