L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle polemiche sorte nell’ambiente rosanero dopo l’errore arbitrale in Palermo-Avellino.
Niente piagnistei, il Palermo si è sentito penalizzato dal rigore che ha portato al pareggio dell’Avellino (le immagini mostrano chiaramente che Plescia cade senza essere toccato da Peretti), e non è neppure la prima volta (rigore al Campobasso, poi fallito da Bontà, per un intervento di Lancini sulla palla), ma non è davvero il caso di elevare proteste ufficiali. «Certi errori fanno parte del gioco – commenta il ds Castagnini – non credo ad atteggiamenti preconcetti, né alla strategia della lamentela. Siamo dispiaciuti perché il rigore non c’era ma andiamo avanti, a fine stagione solitamente certe decisioni si compensano e comunque vale il verdetto del campo. Piuttosto, dobbiamo stare più attenti noi, soprattutto ai cartellini. Vorrei finire le partite in 11».
Il riferimento è alle 5 espulsioni in 12 partite (Lancini, Odjer, Buttaro, Perrotta e ora Doda) che inevitabilmente compromettono i match dei rosa, pur se gli avversari le hanno subite in egual misura. Sono leggerezze che si pagano e vanno evitate, forse figlie anche dei molti ragazzi cui è stata data fiducia soprattutto in difesa. «Non siamo una squadra giovane, ma abbiamo buoni giovani che giocano in squadra», la sintesi di Castagnini.