Corriere dello Sport: “Palermo mercato di no. Quanti rifiuti: da Lasagna a Ibarbo: nessuno si è fidato dei rosanero”
“Tutti rifiutano il Palermo. O meglio, non certo la città o la piazza prestigiosa. Ma piuttosto la squadra gestita senza criterio e che, aldilà di una classifica precaria, non dà prospettive di futuro. Insomma, tutti rifiutano Zamparini e il suo modus operandi. Sono almeno 10 i calciatori contattati durante il mercato di gennaio che hanno preferito declinare la proposta rosanero. E non sempre grossi nomi, più spesso elementi che a Palermo avrebbero potuto trovare maggiore spazio. Bovo, Dramè, Lasagna, Faragò, i casi clamorosi dei teenager dell’Inter Gnoukouri e Yao; e ancora Biabiany, Ibarbo, la promessa della Juve Mandragora, persino uno che gioca in Lega Pro, Vacca, regista del Foggia che fu di De Zerbi, fino alla vicenda dell’ultimo giorno di mercato, con Crimi, che gioca in Serie B a Carpi e finisce al Cesena invece che alla squadra rosanero. Tutte situazioni individualmente diverse, ma accomunate dall’esito finale. Giocatori che non si è riusciti ad acquistare o che non è stato possibile convincere. Bovo, un ex che ben conosce le dinamiche dei Palermo, ha preferito il Pescara (dove per la verità non ha ancora esordito per infortunio), messo peggio in graduatoria dei rosa; aveva parlato anche con Corini confidandogli le sue perplessità, soprattutto relative all’atteggiamento del presidente con i giocatori di una certa età. Lasagna e Faragò venivano dalla B e dovevano avere tutte le motivazioni per accettare. Ma dopo che si è scoperto che il prezzo era troppo alto per il Palermo, hanno preso altre strade; Vacca ha preferito restare due categorie più sotto perché col Foggia può vincere mentre in rosa è tutto una scommessa e ha detto no anche Mandragora, 20 anni da compiere, più che chiuso alla Juventus. Incredibile il balletto con i giovani rincalzi africani dell’Inter con cui Salerno aveva trovato un’intesa per il prestito: due ragazzi del ’96, Yao e soprattutto Gnoukouri, che al momento della firma non se l’è sentita di “rischiare” a Palermo ed ha scelto Udine.
Serviva un segnale di vitalità, un acquisto in grado di coprire qualche lacuna dell’organico ed accendere nuove speranze dopo il pari di Napoli. Biabiany sarebbe stato un bel colpo ma neppure lui (che ha rifiutato anche il Chelsea!) se l’è sentita di fare quello che a molti sembra un salto nel buio. Salerno ha provato con vecchie conoscenze personali, Ibarbo e soprattutto Crimi, un ragazzo di Messina che il ds aveva avuto a Grosseto. Niente da fare, il Cesena ha offerto evidentemente qualcosa di più convincente. Sulle modalità delle trattative poi c’è un giallo: Salerno ha smentito di avere mai trattato Biabiany, cosa invece confermata da Zamparini. Che invece ha affermato di non saper nulla proprio di Crimi, anzi di non conoscerlo affatto. La sensazione è che come sempre, il mercato del Palermo abbia due anime, e che ciascuna agisca per conto suo. Un’inversione di tendenza clamorosa rispetto a pochi anni fa, quando Palermo era l’emblema di una società in grande crescita e assicurava gratificazioni e ottimi ingaggi. Oggi l’appeal del Barbera è quasi azzerato e non solo per i risultati negativi. Il patron non ha la stessa forza economica di un tempo ma a parte i soldi, chi può arrivare è spaventato dall’eterna confusione nel club e da punti di riferimento (allenatori e direttori sportivi) che cambiano di continuo. Molte società e procuratori sconsigliano di venire a Palermo. Ecco perché Zamparini alla fine si rivolge sempre agli amici slavi e porta calciatori da altre latitudini come Silva e Sunjic, uniche entrate di gennaio. Pesano le esperienze passate, gli episodi spiacevoli e le rotture con giocatori trattati spesso senza riconoscenza: Rigoni, Sorrentino, Maresca, Gilardino sono solo gli ultimi casi. Il Palermo che fece da culla a Cavani, Pastore e Dybala e a molti italiani finiti in nazionale, oggi viene rifiutato come una società dove è difficile crescere. Fra i tanti no, ieri è arrivato almeno un sì che può far sorridere i tifosi rosanero. Il contratto di Giuseppe Pezzella, una delle poche luci di questo periodo, è stato rinnovato fino al giugno 2020.”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.