L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Ivan Marconi in ottica di rinnovo contrattuale.
Queste sono le vittorie che piacciono di più alla folla, che cementano un rapporto con i tifosi, che aumentano la credibilità della squadra. Ottenuta in un clima da tregenda, a pochi minuti dalla fine, con spirito ed abnegazione molto più che con un gioco lineare. Per il Palermo di Corini non è la prima, bensì la quarta arrivata in condizioni simili e su “scalpi” eccellenti, ovvero avversari ambiziosi e dalla classifica migliore di quella dei rosa. Prima il Genoa, poi il Parma, ancora il Cagliari, adesso il Bari, tutti caduti nello stesso modo: il Palermo in tutti questi casi prima ha subito, ha corso qualche rischio, poi è venuto fuori piano piano, imponendo la sua impronta alla partita e vincendola nei secondi tempi. E col gol di Marconi a 7′ dal termine, successivo al pari di Brunori a Perugia rimediato all’89’, è stata cancellata anche la statistica che lo voleva inefficace nella fasi finali dei match.
Acquisti e rinnovi. La nuova identità del Palermo assume più valore non tanto per le conseguenze in classifica (conferma del 10° posto e play off ad un solo punto di distanza) ma anche per la conferma che il gruppo sta rispondendo in senso collettivo. E’ il dato su cui più ha battuto Corini a fine gara: «Eravamo in pochi e con defezioni importanti ma abbiamo avuto uno spirito straordinario e la giusta umiltà». In effetti, senza Gomes e Stulac in mezzo, con pochi ricambi, i rosa hanno mantenuto equilibri e forza morale fino a trovare la vittoria sia pure su un episodio. La firma sui 3 punti appare significativa perché arriva da un difensore che non aveva mai fatto gol in B e che adesso è già arrivato a quota 3. Elogiato da Corini proprio per come si è ritagliato questo spazio («Con la sua applicazione Ivan ci rappresenta, questo momento se l’è costruito e se lo merita»), Marconi spera attraverso questa nuova prodezza di accelerare i tempi per il rinnovo. «Da due anni gioco a scadenza e non ho mai fatto problemi – ha affermato dopo il gol col sorriso sulle labbra – spero che arrivi il rinnovo, io sono pronto». In effetti il 33enne Marconi è stato fra gli artefici della promozione senza sapere del suo futuro. Con Castagnini ancora ds il prolungamento è arrivato, ma solo per un altro anno (come Valente) e al 30 giugno potrebbe quindi chiudere. Ma lui sta cercando di meritarsi la conferma e con la società sono già in corso colloqui in tal senso. Il rocambolesco gol che ha fatto arrabbiare il Bari lo racconta così, autoironicamente: “Prima ho ciccato la palla, poi dopo un tentativo di rovesciata di Tutino ho tirato una ciabattata di destro ed è andata bene!»