L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle difficoltà del Palermo.
Lo stop di Picerno da un lato torna a sottolineare i limiti che la serie positiva di 6 turni in campionato (con 5 vittorie) aveva nascosto, dall’altro non deve demoralizzare più di tanto né la squadra né l’ambiente. La serie C presenta questo tipo di ostacoli e la capacità di reagire alle giornate storte deve far parte del dna delle squadre che ambiscono alla vetta. Qualche riflessione però va fatta e va ben oltre le parole di Filippi nel dopo gara in Lucania.
L’allenatore, per la prima volta rispetto alle sue abitudini, si è lamentato del metro arbitrale, ma francamente la sconfitta rosanero non sembra in alcun modo poter essere collegata a una direzione di gara più o meno favorevole. C’è piuttosto una difficoltà obiettiva del Palermo a sviluppare gioco se la partita non si sblocca a proprio favore. Anche in casa, la squadra ha costruito i suoi successi su un vantaggio più o mano immediato, difeso poi con la forza di una difesa solida, di un centrocampo fisico e un attacco veloce nelle ripartenze.