Corriere dello Sport: «Palermo, l’imperativo è tornare a vincere»
L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le parole del tecnico del Palermo, Rosario Pergolizzi, in vista della sfida contro la Palmese di domani. Dopo la sconfitta contro il Savoia l’imperativo è: «Tornare a vincere». Le critiche ricevute? «Rientrano in un modo di pensare comune specialmente dopo uno stop. Non cambierò mai: solo chi fa, sbaglia. Voglio vincere il campionato, i record non mi interessano. Le critiche sono utili se servono, sennò chi le muove se le piange da solo». Pergolizzi trova una chiave positiva: «Dimentichiamo il passo falso e cerchiamo di capirne i motivi per crescere. Altrimenti non abbiamo imparato nulla. Non serve vincerle tutte. I pizzicotti vanno dati agli avversari e, a volte, a noi stessi per tenerci svegli. La promozione si conquista con la testa. Contro il Savoia si poteva pareggiare. Certe disavventure diventano un’opportunità per migliorarci». Il tecnico sa che non ci si può fermare e come uscire dal momento difficile: «Non siamo stati una scintilla, abbiamo dato continuità ai risultati. Serve la voglia di fare, anche quando si perde. E soprattutto colpire al momento opportuno. Mi fido della reazione di tutta la rosa». A Santana, però, dedica un pensiero speciale: «Si è messo a disposizione al 101% e a 38 anni è un esempio per i giovani e non solo. Gli atteggiamenti sbagliati, infatti, possono portarci fuori strada». Doda convocato nell’Albania under 20? «Soddisfazione incredibile, ma in quel ruolo non c’è un altro “duemila” e bisogna inventarsi qualcosa. Non perderemo le certezze per una partita persa. Deciderò la formazione all’ultimo minuto. Vorrei sbagliare il meno possibile». Scatenato, Rosario, sull’accusa di avere fallito i cambi: «Non sono impazzito. Bisognerebbe tenere una lezione sui quattro under obbligatori e sulle loro sostituzioni. Domenica scorsa, ho tolto Pelagotti per poi fare uscire Felici e impiegare Santana. Sono le regole che non vanno, non le sostituzioni operate». Sforzini e Ficarrotta. «Il disagio c’è. E anche qualche stimolo per chi è stato impiegato meno. Arriverà l’occasione per tutti e saranno prestazioni e risultati a parlare. Il tempo è galantuomo, chi sarà chiamato dovrà dimostrare, e ne sarò felice, che mi ero sbagliato». A Ficarrotta: «Sa come la penso: rispetto per il messaggio di scuse, ma ha tempo e modo per farsi perdonare con i fatti, non a parole. Per lui, e per gli altri, importante trarre insegnamenti dagli errori. Se non lo fai, rimani sempre dove sei stato. Luca doveva gestire il suo istinto in maniera diversa, lo dice uno spesso impulsivo». Pergolizzi non ha tralasciato nulla: «Ci siamo allenati su un campo piccolo per abituarci a quello di Palmi. Conosco Venuto, ha sempre fatto bene. Gioca col 3-5-2, sfrutta le ripartenza e sa difendersi. La Palmese ci metterà l’anima, tuttavia siamo i più forti e dobbiamo dimostrarlo».