“Un “Barbera” praticamente deserto. Non poteva esserci cartolina “migliore” per descrivere l’amarezza dei tifosi mentre scorrevano i titoli di coda del film con il Palermo in serie A. L’ultimo atto del campionato ha avuto una cornice piuttosto desolante. Scenario prevedibile al tramonto di una delle stagioni più deludenti della storia rosanero. Erano 8.559 (la quota più bassa registrata al “Barbera” in questo campionato) gli spettatori presenti ieri sera in occasione della sfida contro l’Empoli: poco più di 2.200 paganti a cui vanno aggiunti i 6.323 abbonati alcuni dei quali, però, hanno marcato visita. Pur essendo “compatibile” con una gara che aveva un significato reale solo per l’avversario, l’immagine dello stadio semivuoto fa sempre un certo effetto. Gli unici a “farsi sentire” sono stati, come da copione, i gruppi del tifo organizzato. Particolarmente rumorosi gli ultras della Curva Nord Inferiore che, quasi senza soluzione di continuità, hanno intonato cori di contestazione nei confronti di Zamparini e anche dei giocatori. Più soft l’atteggiamento dei sostenitori della Nord Superiore stanchi, tuttavia, di ingoiare bocconi amari come suggerito dallo striscione esposto all’inizio del match: «La nostra passione merita rispetto». La gara di ieri ha sancito la fine di questo campionato ma anche la fine di un’era. Quella targata Zamparini. Da oggi, a bocce ferme, il Palermo volterà pagina e inizierà a proiettarsi verso un nuovo capitolo della propria storia. L’introduzione di questo capitolo sarà scritta a Londra, città in cui nei prossimi giorni verrà sancito il passaggio di proprietà da Zamparini a Baccaglini. Tra oggi e domani è previsto nella capitale inglese un appuntamento molto importante al termine del quale, salvo imprevisti, dovrebbe essere messa la parola fine ad una telenovela che dura ormai da diverso tempo. Serviranno ancora almeno dieci giorni per la chiusura definitiva della trattativa ma il closing sembra ormai alle porte. Gli ultimi rumors provenienti dall’Inghilterra e i segnali incoraggianti che lo stesso Baccaglini ha inviato sabato attraverso il sito ufficiale inducono all’ottimismo. L’istituto bancario coinvolto nell’operazione ha già dato l’ok e spedito la lettera con cui assicura la copertura dell’investimento, ultimo step del percorso che culminerà con le firme e il trasferimento delle quote. Ci sono ancora dei tempi tecnici da rispettare e alcuni dettagli da limare (la banca sta monitorando con attenzione i bilanci e ha dovuto rifare i calcoli tenendo conto, alla luce della retrocessione in B, di alcuni aspetti come la svalutazione del parco giocatori e la riduzione dei ricavi) ma, al netto di clamorose novità, nelle prossime 48 ore verranno create le premesse per la fumata bianca. E poi che succederà? E’ chiaro che il passaggio di proprietà non è un punto di arrivo ma di partenza. Nel momento in cui prenderà il timone della società, Baccaglini dovrà mettersi subito al lavoro e, senza ulteriori rinvii, accelerare i tempi per formare un management e consolidare le basi sulle quali impostare la prossima stagione. E in questo contesto rappresenta una priorità la scelta dell’allenatore e del direttore sportivo. Tasselli fondamentali di un puzzle che, allo stato attuale, presenta ancora troppi spazi vuoti. Il nuovo Palermo ha bisogno in tempi brevi di certezze che al momento non ci sono. Sul piano tecnico ma anche organizzativo. E’ ancora un’incognita, ad esempio, la sede del prossimo ritiro dove, tra circa 50 giorni, la squadra inizierà a lavorare con l’obiettivo di tornare subito in serie A”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.