Corriere dello Sport: “Palermo, la vittoria della paura”

L’articolo che segue, a firma di Paolo Vannini, è tratto dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, in edicola oggi.

Vannini analizza la vittoria del Palermo contro il Bari nel giorno di Santo Stefano, una vittoria che interrompe la serie negativa di tre sconfitte consecutive ma non dissipa i dubbi e le tensioni che circondano l’ambiente rosanero.

Il Palermo interrompe la serie negativa di tre sconfitte consecutive superando il Bari per 1-0 nel giorno di Santo Stefano. Un successo che spezza la paura, ma non cancella le preoccupazioni, con i tifosi ancora insoddisfatti e critici nei confronti della società. Il Bari, invece, scivola in una striscia negativa di tre sconfitte consecutive, senza segnare nemmeno un gol, alimentando il rammarico per non aver approfittato della fragilità psicologica dei rosanero.

La partita si è svolta in un clima teso. La curva rosanero ha iniziato e chiuso il match con cori pesanti contro la dirigenza e l’amministratore delegato Gardini, pur continuando a sostenere i colori durante la gara. Era evidente che la squadra di Dionisi fosse condizionata dalla pressione, giocando con paura e poca libertà mentale.

Le Douaron decisivo

Il successo è arrivato grazie a un episodio, difeso poi con i denti e tanta sofferenza. Il Bari, tuttavia, può rimproverarsi per non aver saputo approfittare della confusione del Palermo. I rosanero hanno iniziato con un pizzico di sfortuna, colpendo una traversa al 4’ con Brunori, tornato titolare dopo 80 giorni, ma anche con evidenti sbilanciamenti difensivi che hanno permesso agli ospiti di rendersi pericolosi.

Desplanches è stato decisivo in più occasioni, fermando Dorval, Favasuli e Falletti nel primo tempo e Mantovani nella ripresa. Il Palermo ha puntato principalmente sulla volontà e su un assetto tattico rinnovato, con Verre trequartista dietro due punte, ma ha mostrato ancora fragilità e imprecisioni.

Il momento chiave è arrivato al 41’, su calcio d’angolo. Ranocchia ha battuto il corner e, dopo una mischia in area, Le Douaron è stato il più rapido a trovare il gol, il secondo consecutivo per lui e il primo al Barbera.

Un Bari sterile e un Palermo che soffre

Il Bari, guidato da Longo, ha iniziato con un approccio prudente, lasciando fuori una punta e puntando su un centrocampo folto con Lella e Maita, sostenendo Lasagna con Falletti. Sotto di un gol, Longo è passato al 4-2-3-1, spostando Maita e Lella, ma nonostante il dominio territoriale (12 calci d’angolo a 2) la squadra pugliese è stata sterile in fase offensiva.

Neppure i cambi, con gli ingressi di Manzari e Sibilli, hanno mutato l’inerzia della gara. Il Palermo ha sofferto, incapace di ripartire, ma ha comunque sfiorato il raddoppio con Henry.

Segnali per il futuro

Nonostante la vittoria, la squadra non è uscita tra gli applausi. Un segnale importante è arrivato nel post-gara, quando negli spogliatoi si è presentato il direttore sportivo De Sanctis, anziché Dionisi, fischiato anche ieri. Un gesto che sembra voler aprire un nuovo capitolo per affrontare il girone di ritorno con basi più solide.