L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e la sconfitta contro la Ternana.
Ci risiamo. Ci risiamo con una fase difensiva indifendbile (per la prima volta nel campionato subiti tre gol tutti assieme al Barbera), con una squadra discontinua nell’arco degli stessi 90′ (benissimo per vasti tratti del 1° tempo, volatilizzata nella ripresa), con le difficoltà ad affrontare avversarie dietro in classifica, cosa già emersa clamorosamente nella passata stagione. Una battuta a vuoto ci potrebbe anche stare, il Palermo veniva da una striscia di 5 vittorie di fila in casa e 6 risultati utili, ed aveva appena conquistato 4 punti nei confronti diretti con Como e Cremonese. Ma l’imprevedibilità nel bene e nel male è diventata una cifra tipica di questa squadra proprio nel momento in cui servirebbe continuità e si dovrebbero raccogliere i frutti di un lavoro di costruzione.
Gli interrogativi. La situazione di classifica è improvvisamente peggiorata per le vittorie delle dirette concorrenti. Anche il Catanzaro si è rifatto sotto. L’imperativo adesso è scuotersi subito anche se sono in programma due trasferte di fila, Brescia e Lecco, prima di un nuovo big match al Barbera, col Venezia. Ma non può essere più il fattore campo ad incidere nel cammino ondulato del Palermo di quest’anno: niente mezze misure soprattutto in casa, dove siamo arrivati a ben 5 sconfitte, a fronte di 8 vittorie e un solo pareggio. La gara di martedì piuttosto torna a instillare dubbi mai definitivamente risolti: intanto la condizione atletica, calata vistosamente nel finale; era un turno infrasettimanale ma questo valeva anche per la Ternana. Poi la tenuta difensiva: al netto della serata no di Ceccaroni, fin qui una certezza del reparto, sono mancate coperture ed attenzioni necessarie ad una squadra che, pressando con quasi tutti gli uomini, deve saper mantenere distanze ed automatismi. Dopo quasi 400′ con un solo gol al passivo, peraltro ininfluente (quello della Feralpi Salò), i varchi si sono riaperti, anzi spalancati: dal 2° tempo di Cremona a martedì, 5 gol al passivo che inducono a riflettere. Perché non sempre basta la forza offensiva (con Lund diventato il 16° marcatore diverso dei rosa) a portare a casa il risultato.