Corriere dello Sport: “Palermo in finale, la A è più vicina”

“La finale passa da un autogol bizzarro che spiana la strada al Palermo, da un atteggiamento saggio tenuto dai rosa anche nei momenti di maggiore soff erenza e dalle super parate di Pomini, che frena nella ripresa un Venezia tutto cuore e che esce fra gli applausi: se l’è giocata fi no in fondo pur apparendo un po’ svuotato. I quasi 30.000 del Barbera festeggiano nonostante l’ansia tipica da play off che porta il Palermo a sbagliare un altro rigore con La Gumina a 2′ dalla fi ne. Ma ormai i giochi erano fatti, perché il Venezia era in 10 (rosso diretto a Pinato per fallo su Jajalo), doveva fare 2 gol e non ci credeva più. LE MOSSE DEI TECNICI. Prima che l’autogol gli diminuisse i problemi, Stellone aveva comunque scelto la strada del coraggio. Convinto che il Venezia si potesse sbilanciare, ha tolto Moreo, attaccante ma di sacrifi cio, per inserire un fantasista veloce, Trajkovski accanto al rientrante Coronado. In mezzo Gnahorè, più off ensivo di Fiordilino. Inzaghi (ultima gara coi neroverdi, ora approderà al Bologna) ha cambiato solo tre uomini rispetto a mercoledì: Garofalo sulla fascia e Geijo davanti, e all’ultimo momento anche Fabiano per Falzerano. FLIPPER VINCENTE. Giusto l’atteggiamento iniziale del Palermo che ha portato subito avanti il baricentro venendone premiato, sia pure su un episodio occasionale. Un tiro da lontano di Rispoli smarca Trajkovski, sul miracolo di Audero Audero arriva Domizzi che non controlla il rimbalzo e fa carambolare la palla nella propria rete. Il Venezia ha sbandato su alcune situazioni difensive ma non ha rinunciato alla reazione: il primo miracolo di Pomini, che si ripeterà nella ripresa, è su Pinato (solito schema da palla inattiva ospite). Gli risponde Audero pronto su Murawski. La Gumina, punta unica il cui movimento incessante fa ammattire i difensori neroverdi, si procura altre due opportunità. Palermo prudente nel girare palla e congelare l’azione, con Coronado che, oltre a qualche numero, è prezioso ripiegando in prima battuta su Stulac. Nell’ultima mezzora si gioca sui nervi. Inzaghi mette dentro anche Litteri passando al 4-4-2 con Marsura esterno off ensivo a sinistra. Le palle buttate in area diventano un incubo per il Barbera, Stellone non cambia assetto, invece di inserire un saltatore e gli andrà bene. Ma prima Pomini salva su Modolo, Geijo (di piede!) e Litteri, togliendo fiducia al Venezia. L’espulsione di Pinato fa rifi atare il Palermo, che sull’asse dei due “picciotti” Fiordilino-La Gumina si procura un rigore-match ball (fallo di Domizzi), ma lo sciupa per l’ennesima magia di Audero. Ciò che conta però è essere arrivati in finale”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio