L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sui gol pesanti in casa Palermo non solo di Brunori.
Rispetto a un anno fa, il Palermo arriva al giro di boa con 8 punti in più, 32 contro 24. Del resto, la squadra è stata costruita per traguardi diversi. Non è un ritmo da primato (nelle ultime stagioni di B gestione Zamparini, il Palermo alla stessa giornata aveva 35 e 37 punti ed era 1°) ma con l’accelerata delle recenti 4 gare s’è almeno riportato carreggiata. Ovvio che per puntare ai primi 2 o 4 posti bisognerà fare meglio nel girone di ritorno.
Grande con le grandi. Può essere interessante scoprire che Corini è imbattuto contro le big (ha vinto a Venezia e Modena, battuto la Cremonese, pareggiato a Parma e Como rimontato nel recupero), mentre ha perso in casa con Cosenza e Lecco, oltre che a Genova quando la Samp era terz’ultima e poi dal Cittadella non ancora sulla cresta dell’onda. E l’avvio per i rosa del girone di ritorno (asimmetrico) prevede proprio il Cittadella in trasferta, poi il Modena in casa per andare infine a Catanzaro.
Letti così, sono impegni che non dovrebbero far paura ai siciliani che si trovano meglio con chi si esprime in maniera aperta e accettano il rischio di concedere qualcosa (anzi, parecchio) pur di giocarsela a viso aperto. Era così anche l’anno scorso, pur con un organico diverso: i rosa batterono molte delle formazioni di testa (Genoa, Cagliari, Bari, Reggina, Parma) per poi dilapidare punti e perdere il treno play off contro le pericolanti. E’ uno dei rebus della gestione Corini, a volte criticato per non sapere motivare abbastanza i suoi, eppure capace in questi due anni di moltissimi successi di prestigio e anche di tante vittorie nel finale.
Non solo Brunori. Sul piano individuale, Brunori resta l’alfiere della squadra pur avendo segnato 2 reti in meno dello scorso girone d’andata (7 contro 9). Ma la differenza più evidente sta nella vasta gamma di soluzioni offensive che l’anno scorso furono uno dei limiti più notati: tutti i reparti contribuiscono al bottino offensivo (l’anno scorso fra i difensori solo Marconi siglò 3 reti, quest’anno hanno segnato ben 5 elementi del reparto); idem per il centrocampo che prima era pericoloso solo con Segre e oggi ha aggiunto altri 6 gol di Stulac, Henderson e Coulibaly. Insomma un Palermo che sa trovare la porta anche senza il suo bomber principe, come notato proprio con Como e Cremonese: 6 reti totali nessuna del 9.