Corriere dello Sport: “Palermo, fuori tutto. Il Brescia da battere”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara tra Palermo e Brescia.

Ci sono momenti in una stagione in cui elucubrazioni tattiche o dichiarazioni programmatiche lasciano il tempo che trovano. E partite che una squadra forte, che sa quello che vuole e lascia da parte qualsiasi paura, deve portare a casa per allontanare ombre e polemiche. E’ il caso odierno soprattutto per il Palermo, che può sfruttare il recupero per tornare a vincere e riprendere un posto fra le prime 3, ma anche per il Brescia (il cui ds è l’ex Castagnini, un anno e mezzo fa promosso con i rosanero), che dopo un avvio incoraggiante, viene da 3 sconfitte consecutive, ha perso la propria impermeabilità difensiva e come sempre in casi del genere vede in bilico la posizione di Gastaldello.

Non è il rischio di Corini, che il City Group difende con i fatti, senza nessun intervento ufficiale che non fa parte dello stile della nuova proprietà, ma semplicemente dicendogli di andare avanti sereno perché anche nei percorsi ambiziosi si possono annidare momenti bui. Il concetto è corretto ma in una metropoli che respira calcio come Palermo c’è bisogno del supporto dei risultati a fare da parafulmine a qualsiasi progetto. Se no il malumore di parte della tifoseria che personalizza invece le attuali difficoltà della squadra dando qualsiasi responsabilità a Corini è destinato a crescere.

Ecco perché l’allenatore e i suoi uomini oggi devono mostrare lo spirito giusto e fornire una risposta concreta. Eugenio non indugia, conferma fiducia al gruppo e al modulo, si dice convinto che il periodo no (1 punto in 3 gare) faccia apparire tutto più nero di quel che è. «Due sconfitte di fila fanno male ma vedo consapevolezza – sostiene Corini – abbiamo la voglia di riprenderci, se vuoi fare un campionato competitivo devi essere equilibrato quando vinci e quando perdi. Vestire la maglia del Palermo impone una capacità di reagire attraverso l’unione di tutti. Escludo totalmente un problema atletico, c’è un momento delicato cui si aggiunge l’assenza di Segre non convocato per uno stato febbrile». Ko anche Di Francesco, tornano almeno fra i disponibili Coulibaly e Di Mariano, che hanno però pochi minuti sulle gambe, come altre possibili alternative come Buttaro o Valente, quest’ultimo però con qualche chance in più degli altri. Ma la terza punta inizialmente sarà Mancuso, che agirà un po’ sull’esterno e un po’ in appoggio a Brunori.

Stesso modulo. Il modulo resta 4-3-3: «Bisogna essere coerenti, qualche variazione in corso di gara ci può stare, ma la squadra è costruita per un certo tipo di lavoro, sarebbe sbagliato cambiare nel momento in cui non viene un risultato». Ai suoi però chiederà maggiore attenzione agli equilibri, per esempio ad Henderson che vuole più solido nel non possesso. Il Brescia che l’ha cresciuto, dove ha vinto un campionato e che l’anno scorso gli tolse i play off col 2-2 dell’ultima giornata vive a sua volta una fase difficile: «Non so se cambierà sistema, mi aspetto un 4-3-1-2. Cellino? No, con il presidente non ci siamo più sentiti».