“La nona (presenza) di Fulignati sarà speciale. A casa la chiamano il “derby del cuore”. Per la prima volta, Andrea affronta l’Empoli, la città dov’è nato, il suo sogno da bambino, in una rivincita contro la squadra che amava e dalla quale fu scartato, la sfida che potrebbe dare all’Empoli la salvezza, sempre che lui lo permetta. Perché Andrea sarà, a meno di clamorosi colpi di scena, protagonista del thriller di fine campionato con Empoli e Crotone appesi al filo di una sentenza spietata. Per lui una partita speciale. Il desiderio di tutta una vita finalmente realizzato nel momento più drammatico per le sue emozioni e per le ambizioni degli avversari perché con i suoi spericolati interventi giocherà paradossalmente a favore del Crotone. E’ la legge del calcio e di un duello che non ammette sentimentalismi. All’andata, al Castellani, solo panchina. Domenica sarà arbitro di uno scontro delicato che per il Palermo, paracadute a parte, non significa niente e che per l’Empoli rappresenta invece tutto. Come il Palermo-Verona della scorsa stagione solo che stavolta è il Palermo nelle vesti di condannato. BATTICUORE. Tifoso dell’Empoli, curvaiolo accanito, a tre anni la sua prima maglia fu quella di un idolo che ritrova nella panchina avversaria, Martusciello. Nei momenti decisivi, Andrea era sempre sugli spalti a tifare. Come ai tempi di Spalletti e della promozione in A. O di Sarri nei play off contro il Livorno. Quel giorno, Andrea prima giocò con la Sestese e poi salì in curva. L’Empoli per lui batticuore e tormento. Fu scelto in un provino. Aveva nove anni. Dopo due stagioni, gli dissero che era finita. Ma l’Empoli non si discute. E ora, il giorno più atteso. Sperava di arrivarci per il sorpasso col Palermo. Sarà invece giudice dei destini della squadra di Martusciello. E nella delicata situazione di non sbagliare per non dare adito alle malelingue. Forza d’animo e professionalità sono garanzie d’imparzialità. “Fuli” ha qualità e carattere per gestirsi tanto che, all’andata, quando gli chiesero cosa gli frullasse in testa rispose: “Mi piacerebbe esordire al Castellani, fornire una grande prestazione e prendere i tre punti”. Dunque, Andrea darà tutto per concludere questa sua prima avventura in A nel migliore dei modi: vittoria e super prestazione. TESTE DURE. Bortoluzzi tira per la sua strada. Nelle ultime due partite, avrebbe dato spazio a Posavec (e perfino a Marson), contro il parere della società che non vuole correre il rischio di compromettere ancora di più l’immagine del croato. Con Fulignati ha vinto l’alfabeto delle teste dure: A appunto come Andrea, ormai titolare; D come Diego Lopez che ha impostato e risolto il ballottaggio italo-croato; e come Diego Bortoluzzi che non si è fatto influenzare neppure da Zamparini; V come Vincenzo Sicignano che i suoi portieri li difende costi quel che costi. Un autentico muro contro il quale si sono schiantate critiche di ogni genere. E che hanno aperto le porte ad una giornata memorabile per Fulignati, ricca anche di grandi responsabilità. Contro l’Empoli e per il suo futuro.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”