“In altri tempi e con una situazione ambientale diversa, la gara contro una squadra di fascia medio-alta come la Fiorentina avrebbe fatto registrare numeri positivi in termini di presenze allo stadio. Mai come questa volta, invece, la sfida con i viola sarà snobbata dal popolo rosanero. In questo momento la mente del tifoso del Palermo è assorbita da altre vicende. Il calcio giocato passa in secondo piano rispetto agli sviluppi relativi al fronte societario. La gente, concentrata sul passaggio di proprietà da Zamparini a Baccaglini, ha già metabolizzato da diverse settimane la retrocessione e vuole pensare solo al futuro. Il presente, quello legato in particolare alle vicende tecniche, è diventato solo un contorno. Le priorità sono altre. E’ il motivo per cui Palermo-Fiorentina, gara che domani potrebbe sancire la matematica retrocessione in B dei rosanero, sarà un match per pochi intimi. Sono previsti circa 6-7 mila spettatori. Una proiezione supportata da una prevendita fiacca, nonostante i prezzi ridotti adottati dalla società sulla falsariga delle ultime partite interne (7 euro le Curve e riduzioni per under 18, donne e over 65) e dal fatto che non tutti gli abbonati (6.323) saranno presenti.
Distacco. Stanchi di ingoiare bocconi amari, diversi fedelissimi hanno deciso di non seguire più il Palermo in questa stagione. La pazienza è terminata. Andare allo stadio che senso ha sapendo che la squadra non è all’altezza e che il destino è ormai segnato? E’ una delle domande più frequenti nelle conversazioni tra tifosi rosanero, sia face to face che tramite i social. La gente è nauseata da ciò che ha visto in questo campionato e non vede l’ora di voltare pagina. Ecco perché, in città, indifferenza e rassegnazione hanno preso il sopravvento su malcontento e rabbia. «Le speranze di salvezza sono svanite – scrivono su Facebook i supporters della Curva Nord 12 – noi ultras non abbiamo rimpianti». Il messaggio implicito veicolato dal silenzio con cui i tifosi stanno osservando il crollo del Palermo è chiaro: contestare i giocatori durante la settimana o arrabbiarsi per un verdetto già scritto non serve più a nulla e, in ogni caso, non cambierebbe il corso degli eventi. Resta da capire come si comporteranno i pochi (in particolare i gruppi del tifo organizzato) che, nonostante la delusione, domani andranno ugualmente allo stadio spinti più che altro dalla fede e dall’attaccamento ai colori: «La scelta è soggettiva – spiega Mario Oddo, portavoce del Comitato Tifosi Rosanero Riuniti – ci sarebbero dei motivi validi per andare allo stadio ed esprimere il proprio disappunto ma anche motivi per non andare. E’ triste dirlo ma, allo stato attuale, il presente è un optional. La mente è rivolta al futuro».
E il match contro la Fiorentina, squadra che ironia della sorte condannò aritmeticamente i rosa alla serie B nella stagione 2012/13 in virtù del successo per 1-0 al “Franchi” firmato Luca Toni, potrebbe essere un appuntamento utile per il Palermo soprattutto in ottica futura. Perché non iniziare a gettare le basi in vista della prossima stagione? Giovani di prospettiva come Pezzella e Lo Faso sono spendibili con continuità anche nell’immediato e, contestualmente, non va sottovalutato l’orgoglio di chi, come Diamanti, vuole riscattare una stagione negativa dimostrando di essere un giocatore ancora affidabile e mentalmente pronto anche per un “declassamento” nel campionato cadetto. Nel rush finale le motivazioni non mancheranno anche perché, da un punto di vista statistico, queste ultime cinque gare possono ancora dire qualcosa. Non superare record negativi in A come quello delle sconfitte interne del Pescara (14) nel 2012/13 o del maggior numero di gol subiti in un campionato di massima serie con 20 squadre (il Venezia nel 1950 con 89 reti al passivo) sarebbe ovviamente una magra consolazione ma aiuterebbe i rosanero a chiudere la stagione con dignità”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.