“Il Palermo attuale è la peggior squadra d’Europa con una delle tifoserie più appassionate del mondo. La crisi infinita vissuta dai rosanero brucia di più se si pensa che ancora domenica, a fronte di numeri imbarazzanti (in casa quest’anno il Palermo non ha fatto neppure un punto e non vince dal 15 maggio scorso, quando si salvò contro il Verona), è bastato il nome di Corini e l’abbassamento dei prezzi a far arrivare al Barbera 21.000 spettatori (solo a San Siro e a Torino ce n’erano di più). Che, nonostante la sfiducia ormai totale in Zamparini, hanno esposto striscioni, cantato e sostenuto la squadra fino all’ultimo istante, subissandola poi di fischi per l’ennesima prestazione deludente, dopo al contrario avere sportivamente reso omaggio all’avversario Pellissier, salutato da una standing ovation al momento della sostituzione nonostante avesse fatto gol (il 100° in A) ai rosa. PRIMATI TRISTI. La sconfitta con il Chievo è stata una vera batosta psicologica perché, dopo l’arrivo di Corini e la prova voliti va di Firenze, si pensava che squadra e ambiente potessero scuotersi. Invece la spaventosa lista di primati negativi si è allungata. Con la vittoria del Crotone, adesso il Palermo è da solo in fondo alla classifica (l’ultima volta era stata alla 26ª giornata del 2012/13). Sei punti dopo 16 giornate sono il minimo storico per il club, ma anche un umiliante record continentale. Nessuna squadra nelle maggiori 5 leghe europee ha conquistato meno punti e meno vittorie dei rosa, in Spagna l’ultima della classe è l’Osasuna che è a 7 (e con una giorna ta in meno) e in Germania anche l’Ingolstadt, fino a qualche settimana fa accomunato al Palermo per l’incapacità di fare punti interni, si è svegliato battendo addirittura la capolista Lipsia. Fa senso pensare che una squadra che ha sempre fatto del rapporto con il proprio stadio una delle armi principali abbia infilato una striscia di sconfitte così lunga: al Barbera il Palermo ha perso 8 volte di fila e persino nelle due gare stagionali di Coppa Italia al 90’ non era riuscito a superare l’avversario, peraltro di B. Ad agosto batté il Bari solo ai supplementari, pochi giorni fa è stato estromesso dallo Spezia ai rigori. Il numero di gol prodotti in casa si spera faccia intervenire la società in sede di campagna di riparazione: 3 in tutto, due con Nestorovski e uno con Chochev. Inutile dire che simili numeri negativi non trovano riscontro nella storia rosanero: mai in 116 di vita il Palermo aveva perso 9 volte di fila, mai aveva fatto scena muta sul proprio campo così a lungo, mai aveva vinto una sola partita sulle prime 16 in un campionato. Si spera ora almeno di frenare questa deriva prima di toccare record assoluti: il massimo di sconfitte consecutive in A è del Brescia 1994/95 con 15 (nei gironi a 20 squadre della Triestina con 11), a 9 sconfitte interne di seguito arrivò il Pescara 4 anni fa e proprio contro gli abruzzesi il Palermo giocherà la prossima gara interna il 22 dicembre, una specie di spareggio per sperare ancora. A COSA AGGRAPPARSI. Il quadro dei numeri è desolante ma Corini non intende abbattersi, anche se, come capita sempre agli allenatori che subentrano, sta rendendosi conto con i propri occhi dei problemi della rosa e dei singoli che la compongono. Di uno si è già accorto: mancanza di continuità (a una prova che fa sperare ne segue una disarmante, in questi anni è successo decine di volte) e personalità. Molti giocatori soffrono il Barbera e la composizione multietnica con alcuni stranieri che ancora non parlano bene la lingua complica le cose. Difficilmente adesso potrà contare sul pubblico tradito dall’insipida partita con il Chievo. Per riportarlo a credere nella salvezza, ci vorranno risultati e acquisti mirati. L’ultima chance di riscatto anche per Zamparini, responsabile principale di un simile sfacelo”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.