L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e la legge di Soleri.
Il suo impatto sulle partite è spaventoso: quella di Edoardo Soleri, l’attaccante che decide entrando sempre dalla panchina, non è più soltanto una simpatica originalità. Il record che lo rese famoso nella stagione del ritorno in B (12 gol su 12 fatti tutti da subentrato) ha trovato regolari conferme anche nelle annate successive, sia pure al netto di un campionato più complicato. Nel 2022/23 ancora 2 reti su 4 il ragazzo romano le ha segnate alzandosi dalla panchina (con la Reggina e a Bolzano col Sud Tirol, totale 4 punti utili) e gli albori dell’attuale stagione lo vedono addirittura come miglior realizzatore (2 reti, una in Coppa a Cagliari, l’altra per chiudere il conto a Reggio Emilia) di un Palermo dal gol condiviso, ma in cui lui può aggiungere un dato in più: non è mai partito titolare, eppure ha segnato più degli altri e fornito anche un assist per Di Francesco contro la Feralpisalò.
Percentuale. Il rapporto incisività-minuti giocati è clamoroso: Edoardo è stato fin qui in campo appena 44′, aumentabili a 55′ coi recuperi, eppure ha sempre lasciato in qualche modo il segno, tranne che nel convulso finale a Bari dove pure ebbe delle chance. Specialista degli ultimissimi minuti, con lo stacco imperioso di Cagliari (poi vanificato dall’immediata replica dei sardi) e il timbro al match del Giglio, dove era entrato, pensate, addirittura a prolungamento già iniziato (91′ al posto di Brunori) e ha firmato ancora un gol di testa. A confermare quanto sia “connesso” nel momento in cui scende in campo anche per una breve frazione di gioco, l’azione che ha confezionato il 3-0 con la Feralpi iniziata da lui con una palla recuperata e poi rifinita con il passaggio al volo per Di Francesco quando molti si sarebbero aspettati una sua conclusione.
Il valore aggiunto. Ormai quelle di Edo sono delle caratteristiche precise che diventano un valore aggiunto in un Palermo dalla rosa larga in cui non tutti possono essere titolari. Soleri ha accettato di buon grado una soluzione che poteva penalizzarlo, viste le richieste importanti arrivate per lui in sede di mercato (il Brescia ha insistito a lungo per averlo), ma Corini e la società si sono trovati subito d’accordo nel ritenerlo comunque fondamentale, anche se raramente lo si vedrà partire dal primo minuto. Innamorato di Palermo, ricambiato da una tifoseria che lo adora, gratificato dal club che gli ha prolungato il contratto (adesso fino al 2026) proprio mentre il suo nome girava fra i possibili partenti, Soleri dimostra sul campo di non patire questo ruolo. Promuoverlo subito titolare in virtù di questo suo stato di forma? La stagione è lunga e arriverà anche il momento in cui giocherà dall’inizio ma per adesso Corini non mette in discussione Brunori e si gode un Soleri capace anche in pochi attimi di rovesciare l’inerzia di una partita.