Corriere dello Sport: “Palermo, ecco la cooperativa del gol. Il club è allo stesso livello del Newcastle”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e la cooperativa del gol.

C’è un dato che pone il Palermo al top di classifiche addirittura internazionali: è la squadra che in Europa, in rapporto alle partite giocate, appena 7, ha portato in gol più calciatori, ben 10. Allo stesso livello solo il Newcastle che gioca in Champions League, mentre più sopra ci sono team che hanno avuto addirittura 11 marcatori diversi (il Girona in Spagna, curiosamente altra squadra di proprietà City Group, e il Cardiff City in Galles) ma giocando una gara in più.

I gol dalla panchina. Aldilà delle alchimie numeriche, la capacità di far gol con così tanti elementi è un segnale non solo tecnico ma anche di forza del gruppo. Non è secondario in tal senso che per la quarta volta in 7 incontri, sia andato a bersaglio un giocatore subentrato. Aurelio si unisce all’elenco che già comprendeva Soleri (a Reggio Emilia), Di Francesco con la Feralpi e Mancuso ad Ascoli. Vuol dire che anche chi parte dalla panchina non si sente penalizzato e che scende in campo con la carica giusta per dare l’apporto che serve alla squadra. L’anno scorso ai rosa veniva rimproverato di non riuscire a “riparare” le gare che prendevano una brutta piega o di essere troppo legati alle magie di Brunori.

Oggi le “bocche da fuoco” sono addirittura in doppia cifra e provengono da tutti i settori: 3 gol dei difensori (Lucioni, Ceccaroni ed Aurelio), 2 dai centrocampisti (Segre e Stulac), 7 dagli attaccanti (Brunori, Soleri, Insigne, Di Francesco e Mancuso). E ancora mancano all’appello calciatori che certamente hanno nelle loro corde la possibilità di segnare, da Di Mariano e Valente, al momento infortunati, fino a Vasic ed Henderson. Il “gol condiviso” ha permesso al Palermo di realizzare la migliore partenza in serie B nell’era dei 3 punti: 16 punti in 7 partite, media 2,28 a gara, sono meglio dei 14 del 2018/19, o dei 13 dell’anno prima quando con Tedino però la squadra era ancora imbattuta, meglio anche di 20 anni fa quando, con Corini in regia, i rosa allora di Baldini (poi arrivò Guidolin), ne avevano solo 12 e avrebbero cambiato passo un po’ più avanti. Eguagliato anche il ritmo del 1979/80 (allenatore Cadè), con partenza sprint (nelle prime 7 partite, 5 vittorie e 1 pareggio) che, con punteggio rimodulato (la vittoria dava solo 2 punti), farebbe appunto 16.