Corriere dello Sport: “Palermo, è l’ora di rilanciarsi”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di oggi che il Palermo affronterà contro la Fidelis Andria.

I risultati degli anticipi di Bari e Monopoli offrono una chance al Palermo che però dovrà a sua volta superare due tabù. Quello del campo di Andria, dove nella sua storia non ha mai vinto ed anzi ha fatto spesso fatica, e l’altro relativo alle matricole, che i rosanero fin qui hanno sempre sofferto. Giacomo Filippi si augura che la squadra abbia capito la lezione: «Gli obiettivi importanti cui puntiamo passano per forza da questo genere di partite – avvisa l’allenatore – le esperienze negative vissute sulla nostra pelle con Monterosi o Taranto ci devono servire per non ripetere quegli errori e atteggiamenti. La squadra però oggi è più matura e concreta: sappiamo di incontrare un avversario affamato di punti su un campo difficile, ma lotteremo per prendere tutta la posta in palio».

I moduli alternati. Si profila un nuovo cambio di modulo: il ritorno a disposizione di Perrotta (come quello di Marconi che però partirà dalla panchina), dà modo al Palermo di ripristinare la formula di inizio anno, ovvero il 3-4-2-1. Filippi non dà troppo peso alla cosa, pur se con la difesa a 4 nelle ultime tre gare ha fatto 7 punti mentre tornato a difendere a 3 ha perso in Coppa a Catanzaro. «La squadra ha certezze con tutti e due i sistemi di gioco, lo si vede in campo anche quando siamo orfani di pedine importanti. In trasferta soffriamo l’aggressività delle neo promosse? E’ vero e su questo abbiamo lavorato assieme ai ragazzi: dovremo essere bravi a partire subito col piede giusto. Quanto ai tabù, vorrei sfatare non solo quello dello stadio di Andria ma anche quello che porta ogni nostro conterraneo a farci gol (è successo ancora mercoledì con l’ex Curiale, ndc). Nei pugliesi gioca Di Piazza (nato a Partinico proprio come Filippi, ndc.), dovremo stare attenti e prendergli le giuste misure». Incerta la composizione in mezzo al campo, al reparto il tecnico chiede di più: «I gol dei centrocampisti sono una componente che ci sta mancando, dobbiamo diventare più incisivi negli inserimenti da dietro. Nessun gol su tiri da fuori? Ci alleniamo tantissimo con centrocampisti e attaccanti nelle conclusioni dalla distanza, sono convinto che arriveranno anche le loro segnature».