L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla serata della finale tra Palermo e Padova.
Trascinati da un’emozione, dalla voglia di arrivare tutti assieme a un traguardo cui (quasi…) nessuno credeva, dalla riscoperta della forza che Palermo e i suoi tifosi possiedono, tanto da solleticare improvvisamente importanti imprenditori esteri: il City Group è ad un passo dall’acquisire una quota di maggioranza del club, ma attenti all’inserimento dell’ultima ora dell’ex patron della Roma James Pallotta. Fino a stanotte, tuttavia, testa solo al Padova, cliente molto difficile, che un anno fa perse la serie B all’ultimo rigore contro l’Alessandria. Ma tutta Palermo è ormai nuovamente pronta a scortare la sua squadra verso la riconquista della serie B, sfuggita 3 anni fa non sul campo ma per le malefatte dei soggetti subentrati a uno Zamparini in disarmo e che portarono alla radiazione e alla ripartenza dai dilettanti.
Altro pienone. Una notte di brividi e speranze, con gli occhi di un’intera città addosso. Non è una generalizzazione: se saranno 35.000 i presenti (non verrà battuto il record realizzato con la Feralpi Salò perché nel settore ospiti ci saranno 500 tifosi del Padova, gemellati coi rosa), la finale al Barbera avrebbe riempito uno stadio di capienza doppia. Tanto che sono feroci le polemiche sul sistema di vendita che ha funzionato male. Migliaia di appassionati si sono lamentati di inutili ore di attesa sui siti di Vivaticket, e di tagliandi pericolosamente in mano a bagarini che provano a rivenderli a cifre 50 volte superiori.
Non sono previsti maxi schermi, anche per la concomitanza delle elezioni amministrative che impegnano le forze dell’ordine, qualcosa sarà allestito al San Lorenzo mercato, quartiere generale del presidente Mirri. In compenso, Palermo e i suoi quartieri più popolari, sono tornati a colorarsi di rosanero. E ieri sera, nel piazzale davanti lo stadio, Baldini e i giocatori, appena concluso l’allenamento, hanno ricevuto il caldissimo abbraccio dei tifosi riunitisi là grazie a un passa parola proprio per caricare ulteriormente la squadra. Non solo ultrà di Curva nord 12 ma supporters di ogni ceto ed età. L’effetto sorpresa di questi straordinari play off (5 vittorie e 2 pareggi) ha allargato i confini della passione.
Il matrimonio di Brunori. Emozioni, dunque. Palermo si è reinnamorata di questa squadra proprio per la sua capacità di nutrirsi di esse ed esprimerle in gol. Baldini non ha lavorato solo sulle correzioni di modulo ma sulla condivisione di un sistema di valori che rafforzasse le motivazioni, individuali e collettive. La sua ribadita diversità rispetto agli standard degli uomini di calcio ha fatto breccia nella squadra che, una volta supportata dai risultati, non ha avuto più remore a sposare in pieno la filosofia, prima umana e poi applicata al campo, del proprio allenatore. L’ultimo, clamoroso esempio è di questa settimana: Matteo Brunori, il bomber, il giocatore forse più importante, venerdì si è sposato con la sua Dalila, al Castello di Naro nelle Marche, alla presenza anche di 3 compagni di squadra, Soleri, Massolo e Perrotta. La data era già fissata, non era possibile spostarla. Anomalo preparare così la partita clou della stagione? Non per Baldini, pienamente avallato dalla società, che hanno dato il permesso a Brunori, fornendo anche un charter per rientrare in serata a Palermo e svolgere ieri la normale rifinitura. «Il percorso va oltre al risultato» e la serenità interna di un calciatore è prevalente rispetto ai possibili scomodi di un viaggio. La maggior parte dei club avrebbe certamente chiesto di rinviare il matrimonio, il Palermo ha scelto un’altra strada. Ma è proprio questo spirito che finora ha dato ai rosa qualcosa in più. E che stasera trascinerà al Barbera una città tornata a credere in un sogno.