“A conquistare il centrocampo del Palermo ci ha messo poco, così come a rendersi cuore pulsante di una squadra mai troppo in buona salute. Bruno Henrique resta tra gli inamovibili, di questi tempi non è poco coi risultati che languono. Tiene la barra dritta perché il gruppo rosanero e la salvezza non sono certo due dimensioni così lontane. «Ci crediamo, come normale che sia», osserva il brasiliano, che ancora non ha troppa dimestichezza con la nostra lingua, scollinata la metà della settimana del Palermo a Coccaglio. «Sapremo tirarci fuori da questa situazione, ma per farlo bisogna stare tutti uniti. Direi che i miei primi mesi qui in Italia sono andati bene». PALERMO POLIGLOTTA. Sotto il grigiore del cielo bresciano, marciano spediti gli uomini di De Zerbi ben proiettati verso il Bologna. Avversario spigoloso come potrebbe esserlo – ma Bruno Henrique, lo dice in modo sfumato – il parlare molte lingue diverse in spogliatoio. Il giocatore carioca rappresenta la sedicesima nazionalità diversa nell’organico dei siciliani. «Spero di imparare presto l’italiano», dice ancora il centrocampista reduce da un triennio nel Corinthians. «Anche grazie a questo, potremo crescere in fatto di risultati. Sono concentrato al massimo per la mia avventura a Palermo. So che il presidente Zamparini ha detto di avere stima di me: questo mi gratifica, mi sono integrato e cerco di essere utile alla squadra. De Zerbi è un ottimo allenatore: ha grinta e carica oltre a idee di gioco fantastiche, tiene molto al gruppo. Siamo tutti allo stesso livello, dobbiamo migliorare sui dettagli perché anche quelli contano». Quindi la settimana in ritiro, che si dipana tra un gruppo spezzettato per chi ha risposto alla chiamata della nazionale e un discreto numero di infortunati. «Stare insieme è importante per tutto il gruppo, ci aiuta di sicuro a stare meglio», prosegue Bruno Henrique. «E pensiamo al Bologna con fiducia. Domenica siamo chiamati a fare una bella prestazione e soprattutto risultato. Il pubblico di Palermo se lo merita”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.