L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” si sofferma sul dato spettatori di Palermo-Spezia che è stato il terzo stadio per presenze nell’ultima giornata disputata.
Le due lezioni fondamentali che arrivano dal rocambolesco ma avvincente pareggio di lunedì sera sono: il Palermo non è uno schiacciasassi, non domina le partite, i suoi punti se li deve e dovrà sudare uno per uno contro qualsiasi avversario e deve ancora limare una serie di dettagli tecnico-tattici.
Mancuso bomber dalla panchina. Se prosegue l’incredibile serie dei gol segnati nelle battute conclusive di match (con quello di Stulac al 104′ siamo a 7 in 9 incontri, cioè in ogni occasione in cui la squadra è andata in rete), finisce stavolta in copertina il formidabile apporto dei subentranti: 7 gol sui 16 totali, ovvero quasi il 50%, sono stati infatti segnati dai giocatori che Corini ha mandato in campo in corso di gara. Anche con lo Spezia il pareggio è stato rimediato da due giocatori non scelti inizialmente come titolari, Mancuso prima e Stulac poi. Solo il Parma capolista ne ha prodotti in quantità simile (8 reti dalla panchina su 10 partite, il Palermo ne ha giocata una in meno) ma se teniamo in conto anche gli assist, siamo in parità, 11 gol per entrambi, considerando i passaggi decisivi di Valente, Soleri e Mancuso. Quest’ultimo addirittura è adesso il miglior realizzatore dei rosa, 3 reti come Brunori ma senza rigori, tutte segnate da “panchinaro”. Il commento in materia del tecnico è sempre identico: «Non esistono titolari, con 5 sostituzioni chi subentra può essere più importante di chi comincia».
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Il gol della folla. Corini non nasconde gli affanni che anche lunedì il Palermo ha dovuto vivere, semplicemente li considera normali nel cammino della serie B. I rosa per caratteristiche sono sempre insidiosi con la palla nei piedi, ma devono aggiustare ancora parecchi equilibri quando subiscono palleggio e tecnica di avversarie di livello come si è dimostrato lo Spezia. Per questo l’allenatore insiste sull’atmosfera che il Barbera sa creare anche nei momenti di difficoltà: «La gente non ha rumoreggiato pur con la squadra sotto di due reti– ha commentato Corini – ci ha dato la giusta energia dopo qualche episodio sfortunato come due rigori non dati dal Var. Credo che il 2-2 sia stato segnato da 30.000 persone più Stulac…». In termini d’affluenza d’altronde, Palermo è già da record: nello scorso turno del calcio italiano, il Barbera con 29.117 spettatori è stato il terzo stadio per presenze, dietro solo a Milan-Juventus e Roma-Monza.