L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e su Corini che ritrova Stulac.
Eugenio Corini è perfettamente consapevole dell’importanza di giocatori leader all’interno di un gruppo. Profili che, più di altri, si distinguono per la capacità di trascinare i compagni e lasciare il segno nei momenti chiave della stagione. Per la gara esterna con il Cagliari in programma sabato e per il successivo incontro casalingo con il Brescia il tecnico rosanero avrebbe bisogno, appunto, di giocatori “alla Corini”. Soprattutto in termini di mentalità. Uomini chiave dotati di una struttura in grado di non farsi condizionare dalle pressioni o dalle aspettative. Nonostante l’assenza dello squalificato Brunori, a Cagliari non mancheranno elementi capaci potenzialmente di caricarsi sulle spalle il peso della squadra. Determinante il fattore esperienza.
Filo conduttore che, attraverso alcuni singoli, lega praticamente tutti i reparti della compagine siciliana. Da Pigliacelli a Tutino passando in difesa per Marconi e a centrocampo per Segre e soprattutto Verre, acquistato a gennaio proprio per dare un impulso significativo alla linea mediana. Il jolly romano in B sposta gli equilibri e proprio per questo motivo Corini continua ad aspettarsi molto da lui sapendo che il classe ’94 ha tutte le carte in regola per fare la differenza. E ora che sta bene, dopo un periodo in cui è stato bloccato due volte dall’influenza, potrà essere determinante con i suoi passaggi illuminanti .
ENTUSIASMO . E’ reduce da un lungo infortunio ma per spessore e sagacia tattica anche Stulac può essere inserito nell’elenco degli uomini chiave del Palermo. Tornato in gruppo, il playmaker sloveno è stato schierato nel primo tempo del test in famiglia disputato ieri pomeriggio dalla compagine di Corini con la formazione Under 17 nell’ambito della seduta al “Barbera” aperta al pubblico.