L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle scelte di Corini in vista della sfida contro il Cagliari.
Sembra la partita fatta apposta per lui. Basta focalizzare l’attenzione sull’identità degli allenatori che si sfideranno domenica al “Barbera” per accorgersi che Palermo-Cagliari è un vestito adatto alla “taglia” di Leo Stulac. In attesa di capire il piano d’azione che verrà preparato in questi giorni, la presenza in panchina di Corini e Liverani è come se fosse uno spot per la candidatura dello sloveno. Versione moderna, per entrambi, di ciò che è stato. Interprete di un ruolo, quello del regista, grazie al quale l’attuale allenatore del Palermo e il tecnico dei sardi hanno lasciato un segno in periodi diversi della storia del club di viale del Fante. E chissà che questo curioso incrocio in regia non alimenti un vento favorevole al numero 16 rosanero.
JOLLY PREZIOSO. Pur avendo dato fiducia finora a Gomes che può fare il play anche se con determinate caratteristiche, Corini peraltro è consapevole che l’unico vero metronomo della sua squadra è proprio Stulac. Regista classico, un direttore d’orchestra alla Corini e alla Liverani in grado di dare ordine e geometrie alla manovra. Target, tuttavia, che in Sicilia lo sloveno ancora non ha raggiunto. E’ uno dei volti nuovi in possesso sulla carta dei requisiti necessari per far compiere alla squadra il salto di qualità ma il centrocampista ex Parma ed Empoli, arrivato ad agosto dalla società toscana con ottime credenziali, finora non ha fornito un rendimento all’altezza delle aspettative. E nelle gerarchie ha perso gradualmente terreno in concomitanza con l’exploit del classe 2000 Claudio Gomes, mezzala adattabile – e con buoni risultati – anche al ruolo di centrocampista centrale. E se dopo i 65 minuti giocati contro la Spal toccasse di nuovo a Stulac? Incentivato dalla presenza di due “esperti del mestiere” come Corini e Liverani, due che da giocatori hanno parlato la sua stessa lingua, lo sloveno avrebbe una nuova opportunità per dimostrare che a Palermo non hanno ancora visto il vero Stulac.
La sua titolarità al momento è ancora tutta da verificare ma resta un’opzione concreta anche in virtù delle rotazioni che di recente ha effettuato il tecnico lombardo in una cerniera a tre di centrocampo in cui nelle ultime gare hanno trovato spazio anche elementi come Damiani (in campo con Benevento e Como) e come lo stesso Stulac che a Ferrara ha ripreso il filo che aveva interrotto a Terni l’8 ottobre.