L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul primo allenamento di Corini alla guida del Palermo.
C’era anche Brian Marwood ieri pomeriggio a Boccadifalco per il primo allenamento del Palermo targato Eugenio Corini. Presenza importante e che “fa notizia” trattandosi del dirigente, in compagnia ieri del tandem Rinaudo-Zavagno, che nel City Football Group ha avuto un ruolo determinante nel processo decisionale che ha prodotto la nomina dell’ex capitano rosanero. Una scelta, quella del “Genio”, riconducibile non solo alle ragioni del cuore. Il grande feeling di Corini con la piazza palermitana ha avuto un peso nell’ambito di un casting che ha tenuto conto anche del fattore ambientale ma è stato solo uno dei tanti aspetti valutati dai nuovi proprietari del Palermo.
OLTRE DIECIMILA ABBONATI. Passione, confermata peraltro dal superamento del tetto dei 10 mila abbonati in quello che doveva essere l’ultimo giorno della campagna tesseramenti prorogata poi fino al 4 settembre, ed entusiasmo sono parole scritte in “grassetto” nel vocabolario della holding arabo-inglese, ma non sono stati questi i criteri decisivi. Al di là dei sentimenti, tangibili nel caso del rapporto di Corini con la città, c’è dell’altro nella genesi della scelta relativa al ritorno in Sicilia del tecnico lombardo.
COMPETENZA. Ci sono presupposti tecnici dettati dalla consapevolezza che l’allenatore bresciano non conosce solo l’ambiente e il calore dei palermitani ma, all’atto pratico, anche il campionato di B e i suoi contenuti. Campionato, oltretutto, che ha vinto nel 2019 alla guida del Brescia conquistando una promozione che ha sfiorato due anni dopo pure a Lecce pagando un calo culminato con l’eliminazione in semifinale playoff, ostacolo che nella scorsa stagione ha interrotto pure la corsa del suo Brescia. E il City Group, che ha avuto modo di approfondire la conoscenza dell’ex capitano rosanero e del suo curriculum, sicuramente avrà tenuto in considerazione anche l’aspetto motivazionale, legato anche alla sua voglia di riscattare a Palermo una parentesi da allenatore avara di soddisfazioni. Subentrato a De Zerbi alla fine di novembre 2016 nella stagione culminata con la retrocessione in B della squadra, Corini ha guidato i rosa per circa un mese e mezzo (con uno score di una vittoria, un pari e 5 ko) dimettendosi il 24 gennaio a causa di incomprensioni con i vertici societari.
NUOVO CAPITOLO. A distanza di quasi 6 anni, dunque, Eugenio Corini ritrova il Palermo tra i cadetti, una squadra che in questi giorni inizierà ad adattare al suo credo calcistico con una certa gradualità (e il fatto che a prescindere da una prova di difesa a tre ieri pomeriggio abbia optato per lo stesso modulo che aveva caratterizzato l’esperienza vincente di Silvio Baldini, ovvero il 4-2-3-1, può essere un indizio che dice tante cose) e che certamente andrà puntellata con rinforzi funzionali alle sue esigenze.