L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’incubo soste per il Palermo.
Palermo contro l’incubo delle soste: l’anno scorso, dopo ogni stop del campionato, la squadra ha perso o non convinto: ko interni con Sudtirol e Venezia in autunno, pareggio in rimonta a Perugia dopo la pausa invernale, nuova sconfitta a Parma in aprile ad interrompere una serie positiva. Corini ha ben presente il dato ma è convinto che la caratura della squadra oggi sia diversa e si aspetta risposte adeguate: «Vedo bene la squadra e i miglioramenti che mi attendo riguardano proprio la capacità di affrontare queste situazioni e di saper portare le partite dove vogliamo».
Rebus. Per le scelte c’è ancora un giorno a disposizione. Turnover quasi naturale considerando che ci saranno cinque partite in un mese: «Di certo non partirà dall’inizio Vasic – ammette Corini – perché è appena tornato dalla nazionale serba, come Lund che deve smaltire il jet lag. L’Ascoli gioca con due trequartisti, dovremo capire come coprire bene quello spazio». Fra i tanti ex che i rosa ritroveranno, uno che a Palermo ha lasciato il segno (39 gol in 3 anni, secondo marcatore straniero della storia del club dietro Vernazza) e che anche Corini ha allenato: Ilija Nestorovski.
«L’ho avuto per due mesi nel 2017, è un attaccante forte e molto furbo. Confronto con Brunori? Matteo sta lavorando bene, raccorda il gioco, ha le sue occasioni: il gol arriverà, siamo tranquilli». Out per motivi fisici Buttaro e Insigne, sulla fascia potrebbe debuttare Di Francesco da titolare ma non va dimenticato Valente e neppure Mancuso che può giocare in quel ruolo. Al Palermo è chiesto comunque di tenere alta la concentrazione dopo le due vittorie di fila che hanno restituito fiducia a tutti: «Squadra più reattiva dopo che ho alzato i toni? La comunicazione è fondamentale, ogni tanto dare una scompaginata fa bene ma il mio intento è creare un’unità al di là della critica. Desplanches ha fatto bene con l’Under 21? E’ stato un investimento importante della società, fondamentale che giochi, ne aveva bisogno ed ha fatto due partite di livello. Però il portiere è un ruolo particolare dove preferisco non fare turnover».