“A nervi scoperti, la tensione che sale, un comunicato della società, senza firma, dunque, riconducibile alla proprietà e cioè a Zamparini, che sembrerebbe portare chiarezza e che invece ha tutto l’aspetto di un vero e proprio ultimatum nei confronti del presidente Baccaglini. Parole da interpretare quelle sul sito ufficiale: «In questo fine settimana è avvenuta la visita di un dirigente di un istituto di credito londinese, incaricato dalla parte acquirente di fornire le garanzie per il closing. Si è concordato lo scambio ulteriore degli ultimi documenti che permetteranno alla banca di fornire le dovute garanzie necessarie al passaggio azionario e al realizzo del progetto di gestione per l’anno calcistico 2017/2018. Il tutto deve avvenire come convenuto entro la fine di questa corrente settimana, permettendo il passaggio di proprietà. Questo è l’impegno preciso che si è avuto dal presidente Baccaglini e dal gruppo finanziario che sostiene l’operazione». NESSUN DUBBIO. A leggere la nota, la puntualizzazione arriva da Zamparini. Il patron fa sapere ai tifosi quali sono le condizioni e i tempi per chiudere l’affare, che la definizione delle trattative non dipende più da lui, che gli accordi sono chiari e vanno rispettati. Infatti, l’ultima frase inchioda Baccaglini e il suo gruppo finanziario a precisi comportamenti. Zamparini, dunque, mette le mani avanti in un comunicato da analizzare con attenzione. In quanto espressione giuridica, il testo è riconducibile formalmente alla Palermo calcio che però in questo momento, elemento abbastanza singolare, ha due anime: una è di Zamparini, l’altra di Baccaglini. Di sicuro, Paul non l’avrebbe scritto in questa maniera. Ma, in teoria, non si esclude che sia stato condiviso. Non c’è firma dunque tutto sarebbe possibile. L’ipotesi però non regge. L’italoamericano avrebbe preteso un equilibrio di contenuti e qualche sfumatura a suo favore. In questo modo la patata bollente passa solo a Baccaglini che non vede l’ora di sganciarsi dall’ombra ingombrante dell’ex presidente per evitare i condizionamenti che ha dovuto subire.
RISPETTO DEI TEMPI. Entro la fine della settimana, il Palermo dovrà avere il nuovo proprietario. Non si capisce però come una trattativa in piedi da oltre un anno, a detta dei protagonisti, abbia richiesto la presenza di un emissario, a data scaduta del closing, non sappiamo dove se a Palermo, a Vergiate o altrove, per gli ultimi documenti in vista del passaggio azionario. E un ritardo quali ulteriori complicazioni potrebbe comportare? Che accadrebbe? E c’era bisogno di una nuova precisazione visto che da giorni si parla di Paul proprietario al Barbera contro il Genoa? Da qui la certezza che Zamparini abbia voluto mettere fretta in una situazione tesa e in evoluzione. Finisce un’era, ma l’altra stenta a decollare. E lascia ampi margini di dubbi. Scivolone in B a parte, gli ultimi giorni sono stati infuocati e registrano il durissimo attacco dell’ex Maresca, la pesante accusa di Diamanti, lo sfogo di Morganella tramite il suo procuratore Bousquet («Ci sentiamo presi in giro…») che prelude all’addio e che, visto il suo rendimento, ha infastidito la società. Poi, tanto per gradire, appena retrocesso, ecco il primo contenzioso con la nuova realtà: il Palermo ha presentato ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport dichiarando illegittima la pretesa di un prelievo di 2 milioni da parte appunto della Lega di B. Infine, il comunicato che invece di spiegare fa nascere ulteriori sospetti su un closing che è diventato come l’araba fenice: tutti sanno che esiste ma nessuno sa dov’è.”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.