“Si prospetta una stagione di transizione per il Palermo. Sia sul piano societario che, su quello tecnico. In poche parole, Zamparini potrebbe realmente passare la mano, sta conducendo in maniera seria la trattativa per la cessione del club. E’ sempre più convinto di essere alla fine di un percorso, ma l’operazione potrebbe richiedere tempi lunghi. Non solo per la volontà del patron friulano ma per le valutazioni approfondite che stanno svolgendo i potenziali acquirenti. Ovverossia il gruppo immobiliare cinese, con interessi sempre più intensi in Europa, che però ha mostrato concretezza e ha chiesto di visionare bilanci, budget futuri e relazioni sull’organizzazione interna della società. IPOTESI D’ACQUISTO Se la serie di risposte cercate dagli imprenditori cinesi saranno positive, l’operazione comincerà ad assumere contorni molto precisi anche una prima ipotesi di proposta: il gruppo subentrante rileverebbe il 70% delle quote del Palermo, lasciando il 30% a Zamparini. Che manterrebbe almeno per alcuni mesi la presidenza portando dunque avanti il lavoro tecnico che ha cominciato a impostare con Foschi e potrebbe probabilmente contare anche su risorse fresche necessarie per superare l’attuale impasse finanziario. Ma sarebbe l’atto di uscita del dirigente friulano che dopo aver accompagnato i nuovi entrati nei meandri del pallone italiano, gli lascerebbe completamente campo libero, come d’altronde implichi l’acquisizione di una percentuale di maggioranza. Ecco perché si parla di una stagione di transitoria che porti da un tipo di gestione ad un’altra. I tempi però non sono prevedibili e in situazioni del genere neppure tempi brevi. L’investimento sul Palermo sarebbe comunque di rilievo (soprattutto se il governo cinese che sovrintende a certe decisioni, riterrà Palermo una piazza importante) ma la valutazione finale terrà certamente conto anche di aspetti che non sono solo calcistici. INTERESSI PER LO STADIO Tutti i soggetti che si sono avvicinati in questi mesi a Zamparini per chiedere del PaIermo mettono ai primi posti la possibiità di realizzare anche un nuovo impianto. Lo sviluppo nel calcio passa ormai essenzialmente dalla disponibilità di stadi di proprietà che permettano, se ben utilizzati di recuperare nel giro di pochi anni la cifra di un investimento come quello necessario per rilevare un club di serie A. Cinesi o americani che siano (in secondo piano al momento, ma esistono anche altre cordate che l’evolversi delle vi cende rosanero) sono allettati dall’idea del nuovo stadio ed è per questo che il sindaco Orlando ha con fermato la propria apertura a chiunque rilanci il progetto del velodromo. Questo tipo di valutazione che concerne anche un’analisi della situazione politica della città potrebbe allungale i tempi. Ecco perché la nascita di un ”Palermo con occhi a mandorla” potrebbe durare parecchi mesi. Anche un eventuale accordo di massima sul passaggio di proprietà però non stravolgerebbe la costruzione della squadra: il management del Palermo resterebbe almeno per una stagione quello attuale. Anzi Zamparini ci tiene a mostrare una macchina che funzioni cosi da invogliare i cinesi sulla validità del prodotto a livello nazionale. Foschi dunque lavori tranquillo, pur sapendo che i mezzi per adesso sono limitati. Se il progetto sarà quello di un campionato di transizione basterà poco per creare un gruppo votato solo a una bella salvezza. Ma se ci sarà il cambio societario, dall’anno seguente il Palermo cambierà pelle”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.