Corriere dello Sport: “Palermo cade. Pandolfi al 90’ fa tanto male”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo sconfitto in casa contro il Cittadella.
Una doppia maledizione: il Cittadella e Pandolfi. Queste sono le imprevedibili storie che il calcio spesso ci riserva. Il Palermo continua a non riuscire a vincere né a segnare contro i veneti, che tornano al successo dopo oltre due mesi grazie a una prodezza di Pandolfi al 90′. Curiosamente, l’attaccante aveva già firmato vittorie identiche per 1-0 al Barbera, sempre nel mese di novembre: nel 2020 con la Turris in Serie C e lo scorso anno con il Cittadella, segnando al 97′. Un ko inspiegabile per chi avesse visto il primo tempo, durante il quale il Palermo è arrivato ben cinque volte solo davanti alla porta senza concretizzare. Questa sconfitta è deprimente anche per le implicazioni in classifica, allontanando i rosanero dalla vetta e dimostrando le difficoltà della squadra nel trasformare il gioco in gol.
I veneti hanno meritato il premio per una partita giocata senza mai rinunciare a lottare. Anche nel finale, con il Palermo all’assalto, Pandolfi ha trovato un tiro da posizione defilata che si è infilato sotto la traversa. Nel recupero, Kastrati ha sigillato il risultato deviando sul palo una pericolosa girata di testa di Ceccaroni. A fine gara, Dionisi è apparso scoraggiato: è paradossale che la sua squadra si mostri brillante nella costruzione del gioco ma manchi della cattiveria necessaria per concretizzare. Nel primo tempo, il Palermo ha creato almeno cinque chiare occasioni, tre delle quali con Insigne, abile a liberarsi ma impreciso al momento della conclusione, e altre due con Segre e Di Francesco. La mossa di Le Douaron, che ha aperto spazi per i compagni, è risultata convincente.
I rosanero si lamentano per alcune decisioni dubbie dell’arbitro Fourneau: Rabbi avrebbe dovuto essere espulso per un fallo su Segre e, nella ripresa, la carica di Kastrati su Nedelcearu sembrava da rigore. Tuttavia, la squadra continua a mostrare difficoltà nel risolvere situazioni complicate. Anche dopo l’ingresso di Henry e Brunori, nel 4-2-4 finale, il Palermo non è riuscito a trovare il varco giusto.
Una battuta d’arresto amara, avvenuta sotto lo sguardo del vecchio capitano Fabrizio Miccoli, tornato per la prima volta al Barbera dopo aver scontato la sua pena e acclamato dalla curva.