L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara tra Palermo e Brescia in programma domani,
Sedute oscurate al “Barbera”, ma difficilmente Corini cambierà qualcosa nel canovaccio rosanero. Il tecnico ha tutti i giocatori a disposizione, l’unica variazione probabile rispetto a Cagliari riguarda il rientro di Brunori e la sostituzione forzata di Marconi, squalificato, con Bettella, mancino come lui e dunque adatto a completare il terzetto difensivo più del danese Graves che, in quella posizione, ha palesato qualche incertezza. Tartassato dagli infortuni, Bettella nel girone di ritorno ha giocato solo una volta da titolare, a Cittadella. E in casa non parte fra i primi 11 da più di 5 mesi (col Cagliari a dicembre). Ma è un elemento di cui l’allenatore si fida e che, fra l’altro, si gioca le chances di conferma in rosanero, dato che è in prestito con diritto di riscatto (a cifre elevate) dal Monza.
Gli spalti pieni. E’ una partita che si prepara da sola perché condensa le speranze di poter giocare i playoff, traguardo cui il Palermo ha cominciato a pensare solo nella seconda parte di stagione ma che adesso è vicinissimo. E poi perché l’attesa della città cresce di ora in ora e i dati ieri sera raccontavano di 26.200 biglietti già venduti: il record si è registrato col Frosinone a quota 27.846 e si spera di superarlo. Se è vero che il Palermo può approcciarsi alla serata senza ansie, avendo già centrato l’obiettivo del “consolidamento”. È vero anche che la sfida è un test per capire se il gruppo ha mezzi e personalità per lottare nel prossimo torneo per la promozione. Partite come queste ce ne saranno tante e la squadra dovrà essere allenata a reggerne la pressione. Peraltro, contro un Brescia che si gioca la permanenza in B, il Palermo dovrà sfatare anche uno dei limiti che ha certamente più inciso nella stagione attuale: la sua idiosincrasia a vincere i match contro avversarie di coda che chiudono ogni spazio e ripartono. Al Barbera battuti solo il Perugia, alla 1ª giornata, e la Spal due settimane fa.