L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e l’autostima da ricostruire.
Come in una coperta corta naturalmente, un simile assetto fa perdere qualcosa in termini di pericolosità offensiva. Il Palermo affonda meno e anche con meno uomini, d’altronde la squadra viene da un periodo di profonda insicurezza e preferisce ricostruire l’autostima attraverso piccoli passi. A Cosenza, non appena i silani hanno pareggiato, i rosa si sono irrigiditi smarrendo fluidità: il fantasma dei tanti punti persi da situazioni di vantaggio pesa ancora moltissimo.
Sul piano pratico però gli effetti nei primi 180′ di Mignani si sono visti: i 3 gol presi dal Palermo nascono da un’incomprensione difensiva e da un tiro da 25 metri (Samp) e da un rigore che ha destato perplessità (Cosenza) sia per la decisione in se stessa che per la necessità di quel tipo di intervento da parte di Ceccaroni.
Ma Pigliacelli ha dovuto compiere pochissime parate impegnative e gli avversari hanno avuto meno libertà di andare a concludere. Mignani ha iniziato portando alcuni concetti che gli sono familiari e che erano probabilmente indispensabili, ora con due gare consecutive in casa, occorre uno scatto in più: neanche a lui non piacerà troppo l’etichetta di Mister X, che non è sufficiente per gli obiettivi del Palermo.