Corriere dello Sport: “Palermo Baldini pone le sue “condizioni”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle condizioni dettate da Baldini per la sua permanenza a Palermo.
Resto solo se rimane Castagnini». Nonostante il rinnovo automatico scattato grazie alla promozione in B, Silvio Baldini detta le sue condizioni per prolungare il suo matrimonio con il club rosanero. Al tecnico toscano non interessano i “vincoli”, anche quelli contrattuali. Lui è un uomo libero ed è uno abituato ad anteporre il noi all’io. E il “noi”, che abbraccia tutto il suo staff composto dal fedelissimo vice Mauro Nardini, dal preparatore dei portieri Stefano Pardini, il mental coach Nicola Colonnata oltre al figlio Mattia Baldini nel ruolo di collaboratore in aggiunta ai profili (il preparatore atletico Marco Petrucci, l’allenatore dei portieri Michele Marotta, Mario Alberto Santana e il match analyst Federico Montalto) trovati a Palermo quando è arrivato, si riferisce in questo caso anche ai dirigenti con i quali ha condiviso quotidianamente le emozioni che hanno scandito il percorso culminato con il salto di categoria.
Menzione speciale, al riguardo, per il ds Renzo Castagnini, suo compagno di viaggio nei primi sei mesi del 2022: «Devo essere circondato delle persone di cui mi fido – ha sottolineato Baldini al Tgr Sicilia – l’unica persona che non ha contratto per la prossima stagione è Castagnini, che mi ha dato la sua amicizia e mi ha fatto sentire un allenatore importante perché capiva ciò che facevo in campo e mi sosteneva nelle difficoltà. Se non ho questa persona accanto io dovrò fare un passo indietro e trattare la risoluzione del contratto».
LEGAME. Baldini si sente legato a Castagnini, con il contratto in scadenza il 30 giugno e destinato ad andare via in caso di “vittoria” del City Football Group nei confronti di James Pallotta, e in relazione alla sua permanenza un taglio di questo cordone ombelicale non riesce proprio a concepirlo: «Non sono uno che vuole prendersi tutti i meriti o che vuole approfittare della vittoria per fare un contratto più ricco – ha aggiunto – sto dalla parte di chi merita e la meritocrazia impone che Castagnini rimanga. Le mie sensazioni dopo la promozione? Se il Palermo mi ha chiamato è perché le cose non stavano andando bene. Sono contento di avere realizzato questo sogno. E sono contento soprattutto per i palermitani». Riavvolgendo il nastro, non è difficile individuare il momento chiave della stagione: «Dopo la gara a Potenza ho fatto capire che sarei andato incontro alla morte pur di raggiungere l’obiettivo. Sono stato protagonista di uno sfogo che mi è costato molto ma a volte devi fare vedere che sei un pazzo».